Reviews

Gli indifferenti by Alberto Moravia

outoftheblue14's review against another edition

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5.0

Un maestro del suo genere. Un romanzo che è quasi una sceneggiatura. Scritto da un Moravia giovanissimo, tra i 18 e i 21 anni, e pubblicato nel 1929 con un contributo dell'autore per le spese di pubblicazione. La prima tiratura andò presto esaurita e i diritti di pubblicazione furono acquistati da un editore più importante.

L'azione si svolge nel giro di due soli giorni, in case della buona borghesia un tempo agiata, ora in decadenza. I personaggi sono solo cinque: la madre Mariagrazia, i due figli Carla e Michele, l'(ex) amante di Mariagrazia Leo e l'amica di famiglia Lisa (a sua volta ex amante di Leo).

I veri protagonisti sono i due giovani, Carla e Michele. La loro famiglia (il padre è morto) ha perso quasi tutto il proprio patrimonio e corre il rischio di perdere la villa, che dovrebbe essere ceduta a Leo Merumeci, il principale creditore. In realtà egli vorrebbe comprare la villa a un prezzo molto inferiore al vero valore dell'immobile e sta quindi tentando di truffare l'ex amante. Non si capisce se Michele sia il figlio maggiore o il minore, in ogni caso dovrebbe comportarsi come il capofamiglia; in realtà è solo uno studente universitario con scarse prospettive, incapace di prendere decisioni e di provare vere emozioni. Carla, sebbene venga spesso descritta come poco più di una bambina, ha in realtà ventiquattro anni. Cova un desiderio di autodistruzione, di "cambiare vita" e decide di cedere alle avances di Merumeci, diventando sua amante. Mariagrazia intuisce che Leo, che lei sta cercando di riconquistare e a cui fa continue scenate di gelosia, ha una nuova amante, ma crede si tratti dell'amica Lisa (che in realtà sta cercando di sedurre Michele). La conclusione del romanzo permette a Carla di trasformarsi in Mariagrazia, consolidando l'impressione che nessun cambamento di vita sia in realtà possibile.

petiteqamar's review against another edition

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slow-paced

3.0

dorimiko's review against another edition

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challenging emotional sad slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

luds's review against another edition

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challenging dark reflective sad tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

emanuele312's review against another edition

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reflective tense medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

wyleus's review against another edition

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4.25

"mom i can fix him" me talking about michele 

no_mourners_no_funerals_mb's review against another edition

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challenging emotional reflective sad tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.25

mariers's review against another edition

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2.25

Gente rica é mesmo chata e insuportável

la_yle's review against another edition

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3.0

Un libro che ti fa rallentare.
Un classico italiano moderno, che parla dell'inettitudine dell'uomo "agiato", come poco prima Italo Svevo con La coscienza di Zeno e lo fa in modo rivoluzionario, spogliando di ogni fascino l'eroe, che quindi si rivela uomo, o anche meno: uomo indifferente alla vita, ai sentimenti, alle vicende. Burattino.
Le vicende ci sono e non ci sono, perché in larghissima parte si svolgono nella mente dei protagonisti e comunque restano in qualche modo reali.
Chiusi nel loro mondo singolare e piccolissimo, i membri della famiglia di Mariagrazia non vedono nulla se non loro stessi, le loro insicurezze, i loro vaghi interessi. Con digressioni ed elementi freudiani piuttosto spiccati.
Credo sia un approfondimento verticale e profondo su un lato dell'essere umano, comune specie in coloro che vivono nel privilegio: l'indifferenza verso gli altri (e all'estremo verso la vita). L'ipocrisia, il più gretto egoismo. Anche i dialoghi tra personaggi, in realtà sono monologhi: i personaggi non ascoltano, ma pensano cosa rispondere a prescindere, in base ai loro schemi interni.
Diametralmente opposto, in questo senso, all'umanità disperata eppure solidale di Steinbeck.

lubie_'s review against another edition

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3.0

Un libro che ti fa rallentare.
Un classico italiano moderno, che parla dell'inettitudine dell'uomo "agiato", come poco prima Italo Svevo con La coscienza di Zeno e lo fa in modo rivoluzionario, spogliando di ogni fascino l'eroe, che quindi si rivela uomo, o anche meno: uomo indifferente alla vita, ai sentimenti, alle vicende. Burattino.
Le vicende ci sono e non ci sono, perché in larghissima parte si svolgono nella mente dei protagonisti e comunque restano in qualche modo reali.
Chiusi nel loro mondo singolare e piccolissimo, i membri della famiglia di Mariagrazia non vedono nulla se non loro stessi, le loro insicurezze, i loro vaghi interessi. Con digressioni ed elementi freudiani piuttosto spiccati.
Credo sia un approfondimento verticale e profondo su un lato dell'essere umano, comune specie in coloro che vivono nel privilegio: l'indifferenza verso gli altri (e all'estremo verso la vita). L'ipocrisia, il più gretto egoismo. Anche i dialoghi tra personaggi, in realtà sono monologhi: i personaggi non ascoltano, ma pensano cosa rispondere a prescindere, in base ai loro schemi interni.
Diametralmente opposto, in questo senso, all'umanità disperata eppure solidale di Steinbeck.