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la_cantina_dei_libri_0's reviews
292 reviews
La morbidezza degli spigoli by Keith Stuart
4.0
La scena iniziale sembra più una scena finale, di addio. Infatti, Alex si separa dalla moglie Jody e dal figlio Sam per un tempo indeterminato andando a vivere dal suo migliore amico Dan. Deve fare ordine nella sua vita prima di essere in grado di badare alla famiglia. Deve fare i conti con un lavoro che lo ingloba e con delle ferite del passato ancora da curare. Ha sempre cercato di instaurare un rapporto stabile con il figlio, ma per lui l'autismo è un ostacolo da raggirare perchè impossibile da capire, fino a quando deve passare più tempo con Sam e grazie anche al gioco Minecraft inizia ad avvicinarsi al figlio.
Il dinamismo dei personaggi è sensazionale, scritto con uno stile semplice e lineare. Alex si presenta come una figura paterna da non seguire, ma si capirà presto il motivo dei suoi pensieri fino a renderlo un esempio positivo.
Ci sono altri personaggi, come la moglie, la madre, la sorella, il migliore amico e alcun comparse, ognuno con la sua importanza. Ma il fulcro di tutto è questo legame che si crea tra padre e figlio. Un legame che si costruisce pian piano, tra sbagli e coraggio di andare avanti, incertezze e forza di volontà.
Ho apprezzato molto il fattore realista di questo romanzo, perchè lo stesso autore ha un figlio autistico, quindi molti dubbi e sensazioni le ha sperimentate nella sua pelle.
Un finale piacevolmente aperto, alcuni fatti un pò prevedibili verso la fine, ma è un romanzo che ti scalda il cuore come pochi riescono.
Un messaggio di coraggio. Coraggio di affrontare quello che la vita ti pone davanti con la testa sulle spalle e senza vergognarsi di cadere per poi rialzarsi.
Un messaggio di speranza. Speranza perchè, nonostante il marcio che aleggia nel web, c'è sempre chi utilizza i mezzi virtuali nel modo giusto per creare qualcosa di solido in quello reale.
Un messaggio di vita. Vita che deve essere vissuta nel migliore dei modi.
Il dinamismo dei personaggi è sensazionale, scritto con uno stile semplice e lineare. Alex si presenta come una figura paterna da non seguire, ma si capirà presto il motivo dei suoi pensieri fino a renderlo un esempio positivo.
Ci sono altri personaggi, come la moglie, la madre, la sorella, il migliore amico e alcun comparse, ognuno con la sua importanza. Ma il fulcro di tutto è questo legame che si crea tra padre e figlio. Un legame che si costruisce pian piano, tra sbagli e coraggio di andare avanti, incertezze e forza di volontà.
Ho apprezzato molto il fattore realista di questo romanzo, perchè lo stesso autore ha un figlio autistico, quindi molti dubbi e sensazioni le ha sperimentate nella sua pelle.
Un finale piacevolmente aperto, alcuni fatti un pò prevedibili verso la fine, ma è un romanzo che ti scalda il cuore come pochi riescono.
Un messaggio di coraggio. Coraggio di affrontare quello che la vita ti pone davanti con la testa sulle spalle e senza vergognarsi di cadere per poi rialzarsi.
Un messaggio di speranza. Speranza perchè, nonostante il marcio che aleggia nel web, c'è sempre chi utilizza i mezzi virtuali nel modo giusto per creare qualcosa di solido in quello reale.
Un messaggio di vita. Vita che deve essere vissuta nel migliore dei modi.
La ragazza del convenience store by Sayaka Murata
2.0
La trama sembra davvero interessante, quasi fosse l'inizio di una storia d'amore. Invece qui non succede niente.
L'unico sentimento è l'apatia della protagonista. Passiva, poco socievole e devota solo al suo lavoro trascorre le sue giornate tra konbini e la sua abitazione mal ridotta.
Shiraha è un uomo che di umano non ha proprio nulla. Arrogante, folle, si contraddice dopo una frase, ma quello che sostene di pensare non ha un minimo senso.
I due protagonisti sono avversi con questa società che li vuole in un determinato contesto lavorativo, sociale, culturale, ma le loro argomentazioni fanno acqua da tutte le parti. Sono assurdi, non hanno senso - e pure indecenti.
Questo libro purtroppo non ha uno sviluppo degno di nota. Tutto rimane piatto, statico e quello che vorrebbe essere un messaggio anticonformista passa quasi inosservato dallo stile troppo semplice e superficiale.
Il messaggio che vorrebbe tramandare la lettura di questo libro è che ognuno è libero di fare il lavoro che piace e fregarsene della società e dei giudici standard, ma il tutto è stato poco sviluppato e quel poco è strutturato male. Sembra quasi una bozza.
Questa è stata una lettura molto deludente.
La protagonista femminile non ha carattere - se non un minimo spiraglio verso la fine - ma per tutto il romanzo si limita a svolgere il suo lavoro, rispondere come gli altri vorrebbero e rimanere passiva anche davanti agli insulti maleducati da parte di Shiraka, un uomo solo per aspetto. La ciliegina sulla torta dell'assurdità è che i due ad un certo punto stringono un comune accordo, pensando sia la soluzione migliore per risolvere i loro problemi.
Keiko si esclude come donna individuo del mondo, definendosi solo ed unicamente una commessa del suo amato konbini. Potrebbe essere meritevole la volontà che riserva per il suo lavoro, ma così non dà spazio a sé stessa e si autoesclude.
Mi dispiace, ma questo romanzo è stata una delusione.
L'unico sentimento è l'apatia della protagonista. Passiva, poco socievole e devota solo al suo lavoro trascorre le sue giornate tra konbini e la sua abitazione mal ridotta.
Shiraha è un uomo che di umano non ha proprio nulla. Arrogante, folle, si contraddice dopo una frase, ma quello che sostene di pensare non ha un minimo senso.
I due protagonisti sono avversi con questa società che li vuole in un determinato contesto lavorativo, sociale, culturale, ma le loro argomentazioni fanno acqua da tutte le parti. Sono assurdi, non hanno senso - e pure indecenti.
Questo libro purtroppo non ha uno sviluppo degno di nota. Tutto rimane piatto, statico e quello che vorrebbe essere un messaggio anticonformista passa quasi inosservato dallo stile troppo semplice e superficiale.
Il messaggio che vorrebbe tramandare la lettura di questo libro è che ognuno è libero di fare il lavoro che piace e fregarsene della società e dei giudici standard, ma il tutto è stato poco sviluppato e quel poco è strutturato male. Sembra quasi una bozza.
Questa è stata una lettura molto deludente.
La protagonista femminile non ha carattere - se non un minimo spiraglio verso la fine - ma per tutto il romanzo si limita a svolgere il suo lavoro, rispondere come gli altri vorrebbero e rimanere passiva anche davanti agli insulti maleducati da parte di Shiraka, un uomo solo per aspetto. La ciliegina sulla torta dell'assurdità è che i due ad un certo punto stringono un comune accordo, pensando sia la soluzione migliore per risolvere i loro problemi.
Keiko si esclude come donna individuo del mondo, definendosi solo ed unicamente una commessa del suo amato konbini. Potrebbe essere meritevole la volontà che riserva per il suo lavoro, ma così non dà spazio a sé stessa e si autoesclude.
Mi dispiace, ma questo romanzo è stata una delusione.
Il grande Gatsby by F. Scott Fitzgerald
3.0
Caro Fitzgerald, forse io e te abbiamo qualche problema di comunicazione.
Desiderosa di leggere la tua opera più conosciuta, mi sono messa comoda aspettando di leggere il libro della vita.
Senza giri di parole confesso che sono rimasta un pò delusa. Lo stile di scrittura è anche semplice, ma molte scene mi hanno suscitato un pò di confusione. Non sapevo dove volessi arrivare. Pensavo ci fossero risvolti e colpi di scena da lasciare senza parole, ma non è successo.
Capisco i vari messaggi che hai nascosto dietro a personaggi e situazioni, ma non mi hai convinta.
Desiderosa di leggere la tua opera più conosciuta, mi sono messa comoda aspettando di leggere il libro della vita.
Senza giri di parole confesso che sono rimasta un pò delusa. Lo stile di scrittura è anche semplice, ma molte scene mi hanno suscitato un pò di confusione. Non sapevo dove volessi arrivare. Pensavo ci fossero risvolti e colpi di scena da lasciare senza parole, ma non è successo.
Capisco i vari messaggi che hai nascosto dietro a personaggi e situazioni, ma non mi hai convinta.
Il crollo by Ottavio Fatica, F. Scott Fitzgerald
3.0
Di per sé non è male, ma lo consiglio a chi ha un cerchio completo sulla vita dell'autore - La nota del traduttore, invece, l'ho trovata alquanto illeggibile
La bella estate by Cesare Pavese
2.0
Vorrei ben sperare che questa non sia la miglior opera di Pavese. Sebbene sia considerato un classico rinomato, personalmente non mi è piaciuto. Lo stile è contorto, la trama non rivela nulla di così eclatante e spesso ho trovato difficoltà a capire chi dicesse cosa. È poco sviluppato, i personaggi e le vicende sono poco approfondite e alla fine sono rimasta interdetta perché davvero non sapevo cosa pensare. "La bella estate" l'avevo già letta ai tempi della scuola e non mi era piaciuto, ma ho voluto riportarci, perché i libri letti per obbligo già in partenza hanno un certo peso e poca voglia di affrontarli. Il risultato ottenuto non è stato quello sperato, purtroppo.
Pavese non mi ha convito, ma sono intenta a recuperare qualche altro libro per confermare o smentire questo semi-primo approccio.
Pavese non mi ha convito, ma sono intenta a recuperare qualche altro libro per confermare o smentire questo semi-primo approccio.
Bianca come il latte, rossa come il sangue by Alessandro D'Avenia
3.0
Dubbi e problemi di un adolescente alle prese con la vita, l'amicizia e l'amore scritti con uno stile molto semplice: "Bianca come il latte, rossa come il sangue" si presenta con queste caratteristiche per mandare un messaggio di vita.
Una storia a cui, però, manca qualcosa. Manca una certa profondità dello sviluppo, perché si rimane in superficie nelle questioni, nei personaggi, senza scavare troppo e una lettrice affamata come me cerca sempre il particolare che fa la differenza.
Molte sono le citazioni che ti fanno riflettere ma avrebbero avuto più peso se ci fosse stato più accrescimento dello sviluppo.
In linea generale è un romanzo di formazione che si legge molto velocemente e lo consiglio principalmente a lettori adolescenti - ma è apprezzabile anche da tutti gli altri se letto con gli occhi giusti.
Una storia a cui, però, manca qualcosa. Manca una certa profondità dello sviluppo, perché si rimane in superficie nelle questioni, nei personaggi, senza scavare troppo e una lettrice affamata come me cerca sempre il particolare che fa la differenza.
Molte sono le citazioni che ti fanno riflettere ma avrebbero avuto più peso se ci fosse stato più accrescimento dello sviluppo.
In linea generale è un romanzo di formazione che si legge molto velocemente e lo consiglio principalmente a lettori adolescenti - ma è apprezzabile anche da tutti gli altri se letto con gli occhi giusti.
Beautiful Music by Michael Zadoorian
4.0
Un bellissimo romanzo di formazione da cui risulta difficile staccarsi dalle pagine. Lo stile semplice offre al lettore un quadro chiaro, definito e pian piano ci si affeziona a Danny, si fa il tifo per lui, si grida "non mollare!". Una storia di crescita, di brutte esperienze, di ribellione, di sbagli, ma anche di musica, forza di volontà e di non arrendersi mai.
Le signore in nero by Mariagiulia Castagnone, Helena Janeczek, Madeleine St. John
2.0
Le signore in nero si prospettava come una piccola chicca imperdibile, mentre io mi ritrovo a pensare che forse non ho ben afferrato il romanzo per quello che è davvero.
Per quanto lo stile sia molto semplice, fresco e i capitoli brevi rendono il ritmo della lettura molto fluida, in linea generale il tutto non convince.
Risulta impercettibile l'intento della scrittrice a fare di queste protagoniste donne forti e coraggiose perché si rimane tutto in superficie, senza uno sviluppo degno di nota. Probabilmente per via dell'epoca in cui è stato scritto dove ancora più di adesso le donne erano costantemente sotto controllo decisionale, dove dovevano sposarsi, fate figli e badare casa, le protagoniste non compiono quasi nulla di relativo. Cercano il loro posto al mondo, ma il romanzo non decolla. La trama volge piatta, senza colpi di scena e non si riesce a trovare empatia e/o in legame con le protagoniste. Le donne in questione svolgono semplicemente le loro mansioni perché è giusto così, volgendo a un finale aperto che lascia tante domande
Mi dispiace, ma non mi ha soddisfatta.
Per quanto lo stile sia molto semplice, fresco e i capitoli brevi rendono il ritmo della lettura molto fluida, in linea generale il tutto non convince.
Risulta impercettibile l'intento della scrittrice a fare di queste protagoniste donne forti e coraggiose perché si rimane tutto in superficie, senza uno sviluppo degno di nota. Probabilmente per via dell'epoca in cui è stato scritto dove ancora più di adesso le donne erano costantemente sotto controllo decisionale, dove dovevano sposarsi, fate figli e badare casa, le protagoniste non compiono quasi nulla di relativo. Cercano il loro posto al mondo, ma il romanzo non decolla. La trama volge piatta, senza colpi di scena e non si riesce a trovare empatia e/o in legame con le protagoniste. Le donne in questione svolgono semplicemente le loro mansioni perché è giusto così, volgendo a un finale aperto che lascia tante domande
Mi dispiace, ma non mi ha soddisfatta.