While reading this book, I could only imagine that the author had experienced the things the main character had (he did). It was so interesting to read about drug addiction written by an addict. I'd like to know if the author has thoughts on what happens after the story ends. Definitely going to continue reading PKD novels.

I was trying to get this read prior to watching the film and I'm glad that I did. Absolutely wonderful story, a little hard to follow at times as it darts between what is real and what is an imaginary hypothetical. I was waiting for a big twist at the end for Bob Arctor to be someone else such as Barris for a Fight club payoff however instead the payoff was that the rehab facility was being funded by selling off the drugs that they were treating people for. Donna being an undercover agent also was a good spin. I would highly recommend this novel and in addition the film which is a great adaptation of said book.

Questa storia ha ben poco di fantascientico (giusto le tute mimetizzanti, elemento utile comunque per la trama) e molto invece di autobiografico e di sociale.

Il tema del libro è la droga, i suoi effetti sulle persone che ne diventano dipendenti, la piaga che può essere per la società.
E Dick ne parla alla sua maniera, ovviamente.

Siamo in un futuro non troppo distante, e la droga è un'emergenza a livello nazionale. Il problema principale, probabilmente, per quello che traspare dal libro. E nel tentativo di debellare questo problema la polizia utilizza molti agenti in incognito, sotto copertura, mescolati ai comuni drogati, tutti a caccia dei vertici della piramide nel tentativo utopistico di porre fine una volta per tutte al traffico.

Il nostro protagonista è Bob Arctor, una persona comune -lavoro comune, una ex-moglie e due figlie lasciate alle sue spalle- che assume la droga chiamata Sostanza M e vive in una casa assieme a due amici, tossici anch'essi.
Bob però è anche Fred, un agente della Narcotici inviato sotto copertura per cercare di risalire a qualche spacciatore di grosso livello.
E quando Bob assume i panni di Fred, lo fa indossando la tuta mimetica, che maschera completamente l'agente celandone l'identità, rendendo impossibile intuire chi si possa celare dietro quelle fattezze in continua mutazione.

Col tempo però l'abuso della droga e l'utilizzo di questa tuta spersonalizzante cominceranno a deteriorare la mente di Bob, rovinandogli il cervello (allucinazioni, paranoia, incapacità di fare ragionamenti) e arrivando al punto assurdo in cui quando è nei panni di Fred si ritrova a pensare a Bob come una terza persona, esterna, a lui estranea, qualcuno da tenere d'occhio e su cui indagare. Fred arriva seriamente a sospettare che Bob stia facendo qualcosa di losco, e alla fine servirà un intervento esterno per ricordargli che lui in realtà sia Bob Arctor.
Un intervento provvidenziale, visto che in teoria nemmeno i suoi superiori o i suoi colleghi possono sapere la vera identità degli agenti: è troppa la paura di corruzione nelle forze dell'ordine. Una misura precauzionale che può anche essere giustificata, ma che rende possibili paradossi come l'incarico a Fred di tenere d'occhio Arctor, sospettato di avere legami con organizzazioni pericolose e potenti.

Se la trama in sé fosse al centro del libro, questa sarebbe una possibile pecca non da poco, ma la trama purtroppo sembra poco più che una scusa per mostrare le persone assuefatte alle varie sostanze stupefacenti, sia nei momenti "buoni" (quando sono euforici e partono in conversazioni assurde e prive di senso) sia in quelli meno buoni, tra crisi, dolore, sofferenza e necessità fisica di trovare altra "roba".
Abbiamo anche una rapida occhiata sulle donne, le "pollastrelle", che vengono spesso forzate nella droga ancora in giovane età e che in questo modo invecchiano precocemente, spinte alla prostituzione pur di potersi pagare qualche dose, devastate mentalmente e fisicamente.

Il che ci porta a Donna, una piccola spacciatrice che tutti sanno stia con Bob, che si dice si faccia di eroina... tante le voci su di lei, che in realtà Bob vorrebbe avere come ragazza ma che dal canto suo non ci pensa nemmeno e si tiene ben lontana da relazioni di ogni sorta.

Tutta la parte del deterioramento della mente di Bob è gestita benissimo, la caduta nell'oblio è lenta ma inesorabile, accompagnata da paranoie e da analisi mediche.
La parte della trama invece fatica a emergere, serve il colpo di scena finale per ricordarci che c'era davvero una storia oltre alla crisi cerebrale di Bob.

Però al netto della bravura nel descrivere la crisi di Bob, il ritmo lento e l'apparente assenza di una vera trama mi hanno resa faticosa la lettura, per non parlare dei tanti dialoghi fini a sé stessi tra drogati o delle citazioni in tedesco.
Apprezzo il tentativo e lo scopo della storia, ma non posso dire di essermela goduta particolarmente.

One of the best books I've ever read.

You are delved into a world of drugs and drug users, and the inevitable downfall of a man who was set up to be destroyed for the greater good.

What really got to me when I was reading this was how it reminded me of my old roommates and other drug users I knew. Pointless conversations, a lack of direction, and general confusion.

The anxiety I felt reading this book was like scratching an itch that would never go away. Highly recommend it. It will fuck with you in a good way

This is my first foray into Philip K. Dick, a prolific author that I've always wanted to read but never knew where to join the fray. For the GamersRead book club the latest pick was A Scanner Darkly. I remember vaguely the trailers for the 2006 movie which had big stars and a different art style but that's all I knew about it going in.

A Scanner Darkly is a weird, often disjointed tale about a man who's sent to find the source of a drug that's ripping the streets of America. What follows is a story that's quite frankly all over the place. Part of my problems with A Scanner Darkly is that it's a world that I have a hard time relating to. As someone who's literally never done a drug in my life it is hard for me to relate or understand this world. Now having learned more about Philip K. Dick I know that it was a big part of his life and something that he often wrote about.

For me even after the devastating conclusion to A Scanner Darkly I couldn't help but find myself scratching my head. What just happened? What was the point of all of this? There weren't characters that I ever cared about. There weren't any meaningful relationships or conversations had. It's a story that meandered its way to a devastating conclusion, one in which I never felt it earned. This is a book that many consider a master piece. One of Philip K. Dick's best works. But for me it was all over the place and one that had it not been for a book club I would have never finished.

Another Philip K Dick book, another masterpiece. One of his least scifi books. I assume that a lot of the dialog and situations come from actual personal experience or first hand accounts related to PKD by others. I enjoyed this a lot more than Fear and Loathing in Las Vegas. I don't have any personal experience but it all felt very real. Imagine a bunch of people whacked out on drugs who have just bought a 10-speed bike that only had 7 gears and wondering who had stolen the other 3 speeds. There is some dialog that you just can't make up.
This is my fourth or fifth PKD book and they've all been brilliant. What a tragedy that this man died as young as he did. How many more masterpieces could he have turned out if he had lived 20 more years. I'm already dreading the world where I have no new PKD books to read.

Jeez, addiction is depressing. Good book, though.