Truthfully, I found The Elephant Vanishes a bit of a slog. Partly that's because I am off my game...or rather, on too many games. Video games are back in my life, and it's scary how much they demolish your attention span.

In other part, The Elephant Vanishes is hard to quantify because short story collections are hard to quantify. I've been broadly enthusiastic of Murakami's other efforts here (Men Without Women is a really sharp, excellent example), but these collections are often an experience of hits and misses. I can be effusive about some stories, whilst others bounce off without a mark. The Elephant Vanishes isn't an exception to this. There are quite a few entries here that did very little for me (TV People is particularly obtuse), but then there are others that I thought were some of Murakami's most interesting tales. These are the ones that I'll note below.

Honorable Mention goes to Wind-Up Bird Chronicle, which is a really cool short story that is hard to recommend over the superior novel it later inspired.

1. The Second Bakery Attack
Murakami often holds my attention, but I think it would blush to describe him as a 'riveting' writer. His work is compelling, fascinating, with huge emotional swings that pierce through the neutral bloom, but only intermittently page-turning in the traditonal beach-read sense of the term. The Second Bakery Attack is a bit of an exception, spinning a very specific and beguiling story of a hungry couple that are spurred to rob a bakery in the middle of the night. Probably the easiest to recommend from this book.

2. Barn Burning
I think the movie does a lot of work giving more shape and meaning to this odd little tale, but the original story still presents much of its curious mood. Too blasé to be unsettling, but too unusual to not lodge in the mind, Barn Burning is a great example of the literary liminal space that Murakami calls his home.

3. A Slow Boat to China
Probably an unremarkable piece of writing in the grand scheme of his work, but I felt a kind of kinship with this multi-part faux-memoir. It's a story of foreign culture - how a person can be fascinated by it, yearn for it, then desperately try to see it in the town you call your home. A short story for weebs, then.

4. The Dancing Dwarf
The 'Scheherzade' of this collection, in that I knew it was the one that everyone on online would be most captivated by. A properly weird fable, whose talk of revolutions amidst a grimy steampunk nonsense land gave me flashbacks to Disco Elysium (complimentary), all leading to an ending that really sneaks up on you with its use of horror and dread. Al, if you're reading, this is the story I recommend to you.

I have learned to enjoy short stories with Murakami's collections. "To put it in simplest possible terms" as he himself says in one introduction.
And was over and again amused with re-appearing of Noboru W. where I least expected him :)

Non sono un appassionato dei racconti, e ormai la cosa è risaputa. Preferisco le storie più lunghe, e se l’autore è un buon autore le preferisco molto lunghe.
D’altro canto adoro Murakami, uno dei miei due scrittori non fantasy attuali preferiti, e anche questo è risaputo.
Quindi mi sono avvicinato con molta curiosità a questa raccolta di racconti, ma alla fin fine non ne sono stato granchè entusiasta.

Alcuni racconti mi sono piaciuti tantissimo, altri mi sono piaciuti abbastanza, altri ancora non li ho affatto apprezzati.

Riguardo quelli che non ho apprezzato, la cosa è dovuta al fatto che non vi ho trovato un significato.
Parlerò invece di quelli che mi sono piaciuti.

Granai incendiati mi ha ricordato altri libri di Murakami, come il meraviglioso Dance dance dance o La ragazza dello Sputnik e la cosa non ha potuto che farmi piacere. Un racconto perfetto, direi. Un finale aperto, che lascia intuire senza però spiegare niente; una ragazza solitaria, senza affetti a parte un amico -il protagonista-; un ragazzo che sembra far breccia nella solitudine della ragazza; e i granai incendiati, granai di cui nessuno sente la mancanza. Mi ha colpito molto questa storia, davvero bella!

L’ultimo prato del pomeriggio invece ricordava parecchio Norvegian wood sia per il protagonista che per il tipo di narrazione. Niente elementi soprannaturali, niente assurdo, niente morti. Solo un ragazzo, uno studente, che improvvisamente si ritrova solo, abbandonato dalla sua ragazza. Un ragazzo che mentre lavora, mentre taglia i prati si ritrova a riflettere su come in realtà non conoscesse la sua ragazza, su come lei stessa non conoscesse lui. Sulla sua apatia, altro tema caro a Murakami.

Sonno, uno dei pochi con una donna come protagonista. Una protagonista che per una causa stranissima non riesce più a dormire, ma la cosa invece di logorarne fisico e mente pare rinvigorirla. E grazie a questa insonnia ritrova il piacere della lettura, finendone assorbita a tal punto da allontanarsi sempre più dalla sua vita quotidiana, dal marito, dal figlio… e tutto senza che nessuno si accorga di niente, visto che esteriormente continua abitudinariamente a compiere le stesse azioni. Molto bello anche il finale.

Il mostriciattolo verde, altro racconto con protagonista una donna. Ma questa volta punta sulla crudeltà femminile, che pure solitmente non rientra nei libri di Murakami. Le sue donne sono spesso libere, indipendenti, complicate, solitarie se proprio vogliamo, ma mai crudeli. Qui invece la protagonista si trova di fronte un mostriciattolo verde, uscito da sottoterra per parlarle. Un mostriciattolo che dichiara di volerle bene. E lei, superata la paura iniziale, una volta capito di non correre rischi e che il mostro legge i suoi pensieri e vi reagisce fisicamente, si beerà del potere che questa sua capacità le conferisce torturandolo mentalmente fino a ucciderlo, sadicamente e senza alcuna compassione per la creatura inoffensiva. Colpisce, questo racconto.

E infine Silenzio, un racconto che rievoca i tempi della scuola e un particolare episodio di bullismo. Abbiamo lo studente modello, al centro dell’attenzione, con voti ottimi e apprezzato da insegnanti e studenti. Una persona finta e furba, che capisce cosa vuole il suo interlocutore e si adegua di conseguenza. E abbiamo il protagonista, lo studente che non vuole attirare l’attenzione, che studia il minimo indispensabile, che sta sempre sulle sue, solitario. Che si sente superiore intellettualmente alla massa di studenti che lo circonda, e che odia profondamente lo studente finto.
I due hanno uno scontro alle medie, e lo studente finto e furbo troverà il modo di farla pagare al protagonista alla fine del liceo. Una vendetta crudele che lo isola completamente, odiato da tutti. Una vendetta che quasi lo spezza, finchè non capisce che moralmente sarà sempre superiore a quello studente privo di personalità la cui unica soddisfazione risiede nel manipolare chi gli sta intorno.
Un’esperienza che lo segna profondamente, rendendolo in grado di sopportare qualunque situazione nella vita, ma facendogli allo stesso tempo perdere la fiducia nell’umanità, facendogli temere costantemente che in caso di sorte avversa si ritroverebbe nuovamente lasciato solo da tutti.

Questi a mio avviso sono ottimi racconti inseriti in questa raccolta. Altri sono godibili, grazie allo stile narrativo di Murakami, e possono offrire qualche spunto interessante. Altri ancora non li ho capiti affatto, non vi ho trovato un senso.
Alla fin fine il libro è godibile, grazie all’autore e a questi racconti, ma non posso certo dire di averlo apprezzato chissà quanto.

Oh Murakami. You are either a genius, or crazy. Or both.
By the time I normally climb out of Murakami’s world into the normal one, I have a lingering sense of pleasant bewilderedness. I have no idea what’s just happened but I know I enjoyed it. But The Elephant Vanishes caught me in a kink, I was bewildered alright, but it was less pleasant.

As with Blind Willow, Sleeping Woman, there is nestled in the collection a germ of one of his novels, the self evident The Wind-up bird and Tuesday’s Woman, which kicked my memory a bit to recall the novel. The short story, the first in the collection highlights how well Murakami can make everyday life seem so much more weird when it’s given the slightest twist.

The range of stories ranges from the complete left-field, see The Kangaroo Communique, possibly the weirdest short story I have ever read, definitely the weirdest Murakami, where you keep reading, thinking, what is going on? to the wonderful On Seeing the 100% Perfect Girl One Beautiful April Morning, I loved this, found it very sad, but somehow uplifting at the same time, a story for all the moments when you wished you had said something.

But what I will remember from this collection is the darkness, the borderline horror that I don’t remember really seeing elsewhere in his work. Sleep begins as a normal Murakami short story, but ends violently and abruptly, so that you are still thinking about it as you move on. Barn Burning is seemingly normal, but has a dark undercurrent, the same as TV People, both of which reminded me of a Japanese horror film, the endings sinking in with a sinister force. It was The Dancing Dwarf that seemed the most classic horror story, but transported into almost a completely different dimension, as if setting it in his own alternate reality would make it seem normal, by placing it somewhere else Murakami is saying, look, I can create a completely different world too, and look how scary that would be..

It is not a collection of horror stories by any means, Murakami just takes a slight twist to alter the flavour of the story, which in some instances seemed to give them a much darker edge. This is there in his novels as well, but seem that much more potent when it’s compacted. There are still the students, the bored housewives, everyone smoking, even after they’ve given up, the ever appearing Noboru Watanabe, the myriad of music tastes and scotch drinkers, all inhabiting Murakami’s Tokyo that’s not quite in this reality but still draws me in every time. Think I’ll go and boil some water for spaghetti and make myself a coffee.
(blog review here)

I read 100% perfect girl online and immediately bought this book. Unfortunately, that was the only amazing short story. 100% perfect girl was a 5 star read. The rest were mostly just okay.
Some stories I liked (3 stars):
Lederhosen
Burning Barns
The second bakery robbery
Sleeping (4 stars).

I bought it because of the short story “Barn Burning”. I had seen the movie “Burning” and loved it, found out it was based on this short story and had to check it out. The interesting part of the short story was how little of the movie took from the story itself. The main concepts were there, but a lot was added on. Pretty crazy how someone can make those connections.

The rest of the stories were a bit hit or miss. Some, like “Sleep”, “The Elephant Vanishes”, and “The Dancing Dwarf” really stuck with me, but others were just ok little stories. He really has a problem with writing women… also in a way, Murakami’s stories always follow a similar pattern. A little quirk in reality, or a strange phenomenon, a tired, maybe alcoholic main character who always loved classical music or jazz, some eroticism, and an ending that doesn’t have a full resolution.

Overall, a worthwhile read, but not my favorite thing in the world.