A review by gonza_basta
JPod by Douglas Coupland

5.0

Questo non è il mio primo libro di Coupland, ma è il primo libro di questo autore in cui lui stesso compare in qualcosa che definire un cameo sarebbe riduttivo.
Sullo stesso stile di Microservi, questo romanzo si svolge tutto a partire da Ethan J..., che come i suoi colleghi, Cowboy, Evil Mark, John Doe, Kaitlin e Bree, hanno tutti il cognome che comincia con J e, azzarderei, come anche Kaitlin in seguito, un lieve disturbo autistico di personalità, quasi Asperger, non a caso quest'ultima costruirà una macchina degli abbracci, esattamente come Temple Grandin.
Ethan non è solo un disadattato, ma tutta la sua intera famiglia lo è: il padre è un ballerino professionista e caratterista alla ricerca del suo primo copione in cui parla; la madre colleziona fidanzati dell'età del figlio e coltiva erba geneticamente controllata nella sua cantina, il fratello fa l'agente immobiliare e saltuariamente commercia in espatriati cinesi.
Una serie di situazioni paradossali e assurde in cui, ciliegina sulla torta, il deus ex-machina è prorpio l'autore nei panni di se stesso e porterà a conclusione l'intera situazione in un modo, che mi ha lasciato un po' insoddisfatta, anche perchè il libro l'ho trovato veramente molto molto divertente.
Sequenze dei numeri primi che si intervallano a ricerche assurde su google, una generazione di persone impegnate a costruire videogiochi per crescere la prossima generazione di videolesi, il tutto in grande simpatia e consci dell'inutilità oltre che della dannosità del tutto.