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A review by silviaamaturo
American Dust by Richard Brautigan
4.0
Inutile dire che l’America è cambiata da quei giorni del 1948. Se oggi vi capitasse di vedere un dodicenne con un fucile sottobraccio di fronte a una stazione di servizio, probabilmente chiamereste la Guardia Nazionale e fareste anche bene. Attorno al ragazzino trovereste un mucchio di cadaveri.
Una storia frammentata, fatta di piccoli spezzoni, come se fossero diapositive che corrono sul rullo e quasi quasi riesci a sentire il rumore meccanico tra una e l'altra, come il ritornello che scandisce il susseguirsi delle immagini: "Prima che il vento si porti via questa polvere… polvere americana"
Una storia breve, semplice e complessa contemporaneamente, dove ogni scena è assolutamente fondamentale per quella successiva, per costruire l'immagine di questo ragazzino e dell'America a cavallo della guerra, eppure potrebbe essere un racconto a sé.
Una storia triste e comica nello stesso tempo, malinconica e affettuosa. Ma anche uno sguardo disilluso sul sogno americano.
Una storia frammentata, fatta di piccoli spezzoni, come se fossero diapositive che corrono sul rullo e quasi quasi riesci a sentire il rumore meccanico tra una e l'altra, come il ritornello che scandisce il susseguirsi delle immagini: "Prima che il vento si porti via questa polvere… polvere americana"
Una storia breve, semplice e complessa contemporaneamente, dove ogni scena è assolutamente fondamentale per quella successiva, per costruire l'immagine di questo ragazzino e dell'America a cavallo della guerra, eppure potrebbe essere un racconto a sé.
Una storia triste e comica nello stesso tempo, malinconica e affettuosa. Ma anche uno sguardo disilluso sul sogno americano.