Ho riconosciuto immediatamente lo stile di scrittura di Klune; non pretenzioso, molto semplice e diretto, con concetti semplici e ben raccontati; va dritto al punto e colpisce direttamente il bersaglio. L'ho sempre ritenuto molto particolare; ha un modo di descrivere i personaggi e le situazioni che ti dà una forte sensazione di famiglia, di unità, di supporto reciproco, di comprensione, di essere parte di qualcosa di grande, di qualcosa di significativo. Non mira a scrivere una grande storia complicata, le battute e le conversazioni sono pulite, tranquille, semplici, e l'atmosfera è rilassata anche se non vuol dire che sia superficiale o a lieto fine. Non c'è sensazionalismo, grandi colpi di scena, espedienti estrem* per movimentare la trama.
Tratta di temi importanti, con un certo peso; si parla di lutt*, vendett*, tragedi*, ma anche di amore, amicizia, famiglia.

Ti lascia il desiderio di fare parte di quella realtà, di essere in quei luoghi anche se non è tutto rose e fiori e non deve essere per forza tutto positivo. A maggior ragione è ancora più significativo il fatto che faccia sì che i lettori vogliano prendere parte alla sua storia nonostante le tragedie e le sfumature negative.

Ogni battuta, ogni frase che che si scambiano i personaggi mi ha tenuto con il fiato sospeso, senza mai risultare noioso. Non riuscivo ad anticipare come gli eventi sarebbero andati a finire, la situazione era sempre incerta battuta dopo battuta, la trama è una sorpresa ed è una dimostrazione di come non sia necessario per forza inserire qualche cosa di forzatamente movimentato, qualche amore struggente o scena super spicy per rendere un libro interessante.

Ogni tanto durante la narrazione ci sono riferimenti ad eventi futuri ed è una cosa che ti spezza, perché capisci la portata delle azioni prima che si sviluppino e capisci appieno la drammaticità della situazione. È tremendamente brav* in questo.

Klune ha sfornato con successo un altro libro della mia #trope preferita: un'altra #FoundFamily ❤️

Ho dato 4.5⭐