A review by eustachio
The Accidental by Ali Smith

3.0

Smith ha il dono di fotografare il presente mentre sta accadendo, non da un punto di vista storico, quindi, ma con tutti i dubbi e le perplessità di una storia ancora in corso.
Nel 2003, con una guerra sullo sfondo, la quiete familiare viene distrutta da Amber, una sorta di Eris che mette tutti in discussione: la figlia minore, Astrid, ossessionata con il riprendere tutto per avere prova che sia reale; Magnus, diciassettenne coinvolto in un episodio di bullismo che ha portato al suicidio della vittima; Michael, il compagno della madre, professore universitario che non si fa scrupoli a fare sesso con le sue studentesse; Eve, la madre, scrittrice di narrativa basata sulle vite che i morti della seconda guerra mondiale avrebbero potuto avere.

Ognuno di loro ha un capitolo dedicato con la sua prospettiva unica sugli stessi eventi. La scrittura di Smith non è ermetica, anzi, sembra aperta a qualsiasi input e non ostacola chi legge: è scorrevole, non è solo introspettiva e forse non esclude neanche interpretazioni di sorta.
Ma di cosa parla secondo me? Vuole stravolgere la famiglia tradizionale. Si parla di rappresentazione, di come ci si racconta, di quanto quello che diciamo di noi sia uno stereotipo imposto dall’alto. Parla della capacità di reinventarsi e di ricominciare da zero.
Amber e Eve si scontrano alla fine. Entrambe a modo loro raccontano storie di finzione. Niente è reale, tutto è reale, niente è casuale, tutto è casuale.