Scan barcode
A review by la_cantina_dei_libri_0
Niente di nuovo sul fronte occidentale by Erich Maria Remarque
5.0
Niente di nuovo sul fronte occidentale racconta la dura vita in trincea durante la Prima Guerra Mondiale.
Paul Bäumer ha poco più di diciannove anni, ma assieme ai suoi amici deve lasciare la scuola per arruolarsi alla chiamata dell’esercito tedesco. Ben presto tutti capiranno cosa vuol dire essere in guerra, combattere, uccidere, cercare di sopravvivere alla sete e alla fame e ad arrangiarsi con le poche e scarse risorse che lo Stato consegna. Devono imparare a gestire il panico, aiutare chi è in difficoltà, scoprire ogni trucco necessario per schivare colpi mortali e nascondersi dai nemici.
È alquanto difficile rimanere indifferenti davanti a questi giovani la cui vita viene annientata dall’orrore dello sconto. Una vita volta a servire il proprio Paese, dilaniata da ferite mortali e amputazioni che segnano sia a livello fisico sia a livello mentale chi le subisce e da armi che spesso i soldati imparano il funzionamento direttamente sul campo di battaglia.
Chi legge percepisce la paura, il coraggio, la rassegnazione e il lato umano di Paul e di tutto il gruppo. La guerra li ha plasmati, trasformati in macchine che si muovono all'unisono con le armi, ma sono pur sempre dei giovani con le loro debolezze, paure e ambizioni.
Grazie a uno stile di scrittura semplice e diretto e al punto di vista in prima persona di Paul, l’autore ci regala una delle opere più emozionanti e strazianti che riguarda il primo scontro mondiale.
Offre numerose riflessioni, coinvolge fin dalla prima pagina ed è commovente la fine, dove si capisce il perché del titolo.
Paul Bäumer ha poco più di diciannove anni, ma assieme ai suoi amici deve lasciare la scuola per arruolarsi alla chiamata dell’esercito tedesco. Ben presto tutti capiranno cosa vuol dire essere in guerra, combattere, uccidere, cercare di sopravvivere alla sete e alla fame e ad arrangiarsi con le poche e scarse risorse che lo Stato consegna. Devono imparare a gestire il panico, aiutare chi è in difficoltà, scoprire ogni trucco necessario per schivare colpi mortali e nascondersi dai nemici.
È alquanto difficile rimanere indifferenti davanti a questi giovani la cui vita viene annientata dall’orrore dello sconto. Una vita volta a servire il proprio Paese, dilaniata da ferite mortali e amputazioni che segnano sia a livello fisico sia a livello mentale chi le subisce e da armi che spesso i soldati imparano il funzionamento direttamente sul campo di battaglia.
Chi legge percepisce la paura, il coraggio, la rassegnazione e il lato umano di Paul e di tutto il gruppo. La guerra li ha plasmati, trasformati in macchine che si muovono all'unisono con le armi, ma sono pur sempre dei giovani con le loro debolezze, paure e ambizioni.
Grazie a uno stile di scrittura semplice e diretto e al punto di vista in prima persona di Paul, l’autore ci regala una delle opere più emozionanti e strazianti che riguarda il primo scontro mondiale.
Offre numerose riflessioni, coinvolge fin dalla prima pagina ed è commovente la fine, dove si capisce il perché del titolo.