Il dottor Pereria si occupa della parte culturale del giornale “Lisboa”, un giornale che vuole essere fuori dalla politica, ma che nel corso della strada incontrerà non poche difficoltà. Pereira è vedovo, cardiopatico parla con il ritratto della moglie deceduta, non ha figli e conduce una vita solitaria.
Un giorno assume Monteiro Rossi perché si occupi dei necrologi di autori ancora in vita, ma li vuole pronti al momento della tragedia. Rossi, però, è un giovane ribelle che non vuole stare sotto al regime portoghese e assieme a Marta chiederà aiuto a Pereira che, in un primo momento è titubante, poi la consapevolezza gli verrà in aiuto e capirà che qualcosa deve cambiare, anche a costo di andare contro alle proprie credenze.

Sostiene Pereira è un classico con cui all’inizio ho avuto un po' di difficoltà nell’entrare in sintonia con lo stile di scrittura, che non prevede segni di punteggiatura per i dialoghi diretti e quel “sostiene” ripetuto fino all’esaurimento, ma che alla fine si è rivelato uno splendido messaggio di speranza. Non è mai troppo tardi per prendere in mano la propria vita, cambiare idea e lottare per la giustizia che ci meritiamo. Pereira vede in Rossi quello che lui forse non ha avuto il coraggio di essere, ma capirà che può aiutarlo e a modo suo essere partecipe alla ribellione. Sono due personaggi molto diversi tra loro, quasi opposti, eppure sono molto simili e si completano.
Non ci sono parole giuste per descrivere questo libro: è meraviglioso, quasi impossibile rimanere indifferente.