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A review by gonza_basta
Daniel Deronda by George Eliot, Graham Handley
4.0
Masterpiece that would have deserved 5 stars from me, if I were not deadly lazy and trudging whenever the author delves into descriptions of places and moods. Granted the landscapes, but the deep knowledge of the human soul and the always appropriate description of even the slightest perceptible changes in facial expressions or the rhythm of breathing, make me feel like one of the most superficial people in the universe and hence one star less, just out of spite. The language, while not my own, is fantastic and the author's own notes in the margins helped me interpret some obscure passages. The characters, Gwendolyn above all, go to join my mental empyrean in which, strictly between us, Daniel Deronda for reasons obvious to all who have read the book, is definitely overrated, but that is just my opinion.
Capolavoro che avrebbe meritato 5 stelle da parte mia, se non fossi mortalmente pigra e arrancassi ogni qual volta l'autrice si dilunga in descrizioni di luoghi e stati d'animo. Passi per i paesaggi, ma la profonda conoscenza dell'animo umano e la descrizione sempre appropriata anche dei minimi cambiamenti percepibili delle espressioni del viso o del ritmo del respiro, mi fanno sentire una delle persone piú superficiali dell'universo e da qui una stella in meno, perché sto rosicando. La lingua, pur non essendo la mia, é fantastica e le note a margine dell'autrice stessa mi hanno aiutato ad interpretare alcuni oscuri passaggi. I personaggi, Gwendolyn su tutti, vanno ad unirsi al mio empireo mentale nel quale, detto tra noi, Daniel Deronda per motivi ovvi a tutti coloro che hanno letto il libro, é decisamente sopravvalutato, ma questa é soltanto la mia opinione.
Capolavoro che avrebbe meritato 5 stelle da parte mia, se non fossi mortalmente pigra e arrancassi ogni qual volta l'autrice si dilunga in descrizioni di luoghi e stati d'animo. Passi per i paesaggi, ma la profonda conoscenza dell'animo umano e la descrizione sempre appropriata anche dei minimi cambiamenti percepibili delle espressioni del viso o del ritmo del respiro, mi fanno sentire una delle persone piú superficiali dell'universo e da qui una stella in meno, perché sto rosicando. La lingua, pur non essendo la mia, é fantastica e le note a margine dell'autrice stessa mi hanno aiutato ad interpretare alcuni oscuri passaggi. I personaggi, Gwendolyn su tutti, vanno ad unirsi al mio empireo mentale nel quale, detto tra noi, Daniel Deronda per motivi ovvi a tutti coloro che hanno letto il libro, é decisamente sopravvalutato, ma questa é soltanto la mia opinione.