Take a photo of a barcode or cover
A review by giulia_hikari
Yuriko by Michela Cavaliere
2.0
Quando ho letto di questa nuova uscita mi sono interessata parecchio, anche perché di fantasy orientali non ce n'è ancora molti. Sulla carta ero la lettrice perfetta: un fantasy orientale che basa il sistema magico su Ki ed Elementi? Sign me in!
Per questo sono stata molto felice di aver ricevuto la copia ARC dalla casa editrice, ma purtroppo il libro non mi è piaciuto.
La storia si distribuisce su quattro (QUATTRO!) linee temporali che vedono il Giappone medievale, un Giappone pre-seconda guerra mondiale, uno in futuro vicino e un futuro lontanissimo, nel 3000 e qualcosa. Tutte le linee hanno come protagoniste una ragazza della famiglia Genji, per cui si suppone che queste abbiano un qualche legame tra loro, oltre che di sangue. Ma non proprio.
Dico subito che ho trovato queste quattro linee temporali confusionarie e, in parte, inutili. Intanto le ambientazioni non sono emblematiche, non ci sono elementi che mi facciano dire con chiarezza "ah, siamo nel 2040" o "siamo nel 1917". Anche quella che dovrebbe essere più futuristica in realtà ha davvero pochi elementi che possano far pensare a un'ambientazione sci-fi. L'unica un minimo più caratterizzata è la più antica. Inoltre, sarebbe stato utile inserire nell'intestazione del POV anche il periodo di ambientazione, per aiutare chi legge. In ogni caso le ambientazioni sembrano tutto sommato tutte uguali, come anche le protagoniste, dopotutto. Da un lato capisco che volendo rendere questa idea di legame tra loro, forse anche di reincarnazione, le quattro possano avere delle caratteristiche in comune, ma allo stesso tempo sono dimenticabili, tanto che alcune volte si fa confusione con le linee temporali perché la protagonista di turno non ha niente che la contraddistingua chiaramente.
Parliamo della trama?
La prima linea temporale è quella che a livello di trama mi interessava di più, per lo sguardo antico, il torneo di arti, i clan e gli intrighi, se non fosse che questa trama si esaurisce come, semplicemente, legame per le successive.
L'ultima linea, quella del futuro, credo sia la vera trama del libro intero. E poteva anche essere interessante, se non fosse ridotto tutto alle ultime pagine. Ho percepito come tutte le altre linee come un grande - e inutile - preambolo a questa unica e "vera" trama, come se servisse fare un worldbuilding narrativo che, però, poteva anche emergere diversamente senza l'utilizzo di linee temporali così distanti e fine a se stesse. Questo si nota anche dal diverso peso che si dà ai pov di quest'ultima linea: gli ultimi capitoli sono solo suoi. È chiaro quindi che questa sia la trama trainante e che quindi aveva senso rivedere la struttura dell'intero libro per valorizzarla.
Le due linee "di mezzo" per me sono state totalmente inutili, oltre che fastidiose. C'è un'intero capitolo dedicato a un "quartiere italiano" che boh, mi ha lasciata perplessa, lo ammetto, e poi LOVECRAFT, che davvero ho trovato buttato a caso. Anche in Giappone o in generale in Asia ci sono libri esoterici, soprattutto legati al Buddhismo, non ho capito perché tirare fuori dal cappello il Necronomicon. Sicuramente questa linea voleva essere quella più "teen" e "romance" anche se direi non pervenuta.
Cosa non da poco, ma: le prime duecento pagine sono praticamente solo worldbuilding e per questo proseguire con la lettura non è stato facile. Cioè non succede "niente" per gran parte del libro, risultando un romanzo per niente bilanciato. Sinceramente, se non fosse stata una collaborazione non avrei proseguito la lettura dopo le prime cento pagine.
Dunque, se vi piacciono i libri con un worldbuilding molto lungo e narrazione lenta, magari è un libro che può far per voi... per il resto, non mi sento di consigliarlo.
Io non dico che tutti i libri debbano essere dinamici e pieni di azione, anzi, ma qui la narrazione non risulta nemmeno interessante nelle sue parti più lente. Per me c'è proprio un problema alla base e visto che non si tratta nemmeno di un esordio avrei sfruttato le critiche ai lavori precedenti per imparare e migliorare, e anche da parte della CE mi sarei aspettata una cura in più.
Un appunto anche a quest'ultima:
A livello tecnico c'erano un paio di errori, in particolare un capitolo ripetuto che spero sia stato corretto in fase di pubblicazione.
Inoltre avevo domandato se ci sarebbe stata la versione ebook e mi era stato detto di sì, però quando mi è stata inviata "la versione ebook" era semplicemente il pdf di stampa.
Per questo sono stata molto felice di aver ricevuto la copia ARC dalla casa editrice, ma purtroppo il libro non mi è piaciuto.
La storia si distribuisce su quattro (QUATTRO!) linee temporali che vedono il Giappone medievale, un Giappone pre-seconda guerra mondiale, uno in futuro vicino e un futuro lontanissimo, nel 3000 e qualcosa. Tutte le linee hanno come protagoniste una ragazza della famiglia Genji, per cui si suppone che queste abbiano un qualche legame tra loro, oltre che di sangue. Ma non proprio.
Dico subito che ho trovato queste quattro linee temporali confusionarie e, in parte, inutili. Intanto le ambientazioni non sono emblematiche, non ci sono elementi che mi facciano dire con chiarezza "ah, siamo nel 2040" o "siamo nel 1917". Anche quella che dovrebbe essere più futuristica in realtà ha davvero pochi elementi che possano far pensare a un'ambientazione sci-fi. L'unica un minimo più caratterizzata è la più antica. Inoltre, sarebbe stato utile inserire nell'intestazione del POV anche il periodo di ambientazione, per aiutare chi legge. In ogni caso le ambientazioni sembrano tutto sommato tutte uguali, come anche le protagoniste, dopotutto. Da un lato capisco che volendo rendere questa idea di legame tra loro, forse anche di reincarnazione, le quattro possano avere delle caratteristiche in comune, ma allo stesso tempo sono dimenticabili, tanto che alcune volte si fa confusione con le linee temporali perché la protagonista di turno non ha niente che la contraddistingua chiaramente.
Parliamo della trama?
La prima linea temporale è quella che a livello di trama mi interessava di più, per lo sguardo antico, il torneo di arti, i clan e gli intrighi, se non fosse che questa trama si esaurisce come, semplicemente, legame per le successive.
L'ultima linea, quella del futuro, credo sia la vera trama del libro intero. E poteva anche essere interessante, se non fosse ridotto tutto alle ultime pagine. Ho percepito come tutte le altre linee come un grande - e inutile - preambolo a questa unica e "vera" trama, come se servisse fare un worldbuilding narrativo che, però, poteva anche emergere diversamente senza l'utilizzo di linee temporali così distanti e fine a se stesse. Questo si nota anche dal diverso peso che si dà ai pov di quest'ultima linea: gli ultimi capitoli sono solo suoi. È chiaro quindi che questa sia la trama trainante e che quindi aveva senso rivedere la struttura dell'intero libro per valorizzarla.
Le due linee "di mezzo" per me sono state totalmente inutili, oltre che fastidiose. C'è un'intero capitolo dedicato a un "quartiere italiano" che boh, mi ha lasciata perplessa, lo ammetto, e poi LOVECRAFT, che davvero ho trovato buttato a caso. Anche in Giappone o in generale in Asia ci sono libri esoterici, soprattutto legati al Buddhismo, non ho capito perché tirare fuori dal cappello il Necronomicon. Sicuramente questa linea voleva essere quella più "teen" e "romance" anche se direi non pervenuta.
Cosa non da poco, ma: le prime duecento pagine sono praticamente solo worldbuilding e per questo proseguire con la lettura non è stato facile. Cioè non succede "niente" per gran parte del libro, risultando un romanzo per niente bilanciato. Sinceramente, se non fosse stata una collaborazione non avrei proseguito la lettura dopo le prime cento pagine.
Dunque, se vi piacciono i libri con un worldbuilding molto lungo e narrazione lenta, magari è un libro che può far per voi... per il resto, non mi sento di consigliarlo.
Io non dico che tutti i libri debbano essere dinamici e pieni di azione, anzi, ma qui la narrazione non risulta nemmeno interessante nelle sue parti più lente. Per me c'è proprio un problema alla base e visto che non si tratta nemmeno di un esordio avrei sfruttato le critiche ai lavori precedenti per imparare e migliorare, e anche da parte della CE mi sarei aspettata una cura in più.
Un appunto anche a quest'ultima:
A livello tecnico c'erano un paio di errori, in particolare un capitolo ripetuto che spero sia stato corretto in fase di pubblicazione.
Inoltre avevo domandato se ci sarebbe stata la versione ebook e mi era stato detto di sì, però quando mi è stata inviata "la versione ebook" era semplicemente il pdf di stampa.