A review by fulgheri
Nero di luna by Marco Vichi

Zero stelle.

Cominciamo bene: nel giro di 10 pagine abbiamo un morto in una bara zincata che poi viene cremato, ed un tizio che pur ammettendo di non conoscere affatto la campagna e gli animali durante una passeggiata nei boschi riconosce il canto di un fagiano.

Dico, la prima edizione è del 2007, che fanno in casa editrice? Giocano a Solitario tutto il giorno?

Altra perla: non so come si usasse nel 1970, ma mi pare strano che i carabinieri, rinvenendo il corpo di un uomo impiccatosi in casa ("l'ho staccato io dal gancio del lampadario"), poi rimettano il cappio a posto e non ripuliscano la scena. Non dico una cosa alla CSI, ma il protagonista si accorge dell'impronta insanguinata di una mano sul muro bianco. 36 anni dopo che i carabinieri non l'hanno notata?

C'era anche un cane ucciso da una fucilata, nella scena. C'è tutto, macchie e schizzi di sangue ovunque, persino lenzuola ancora sporche, ma non i buchi dei pallettoni (mica tutti possono aver raggiunto il cane, no?).

E mo' basta, mollo a pagina 130, a metà, dopo quest'altra perla (ma a 'sto punto direi pirla): "La prima volta che la scopavo me le pagava tutte. A ogni colpo di reni le avrei ricordato una delle sue battute. Sarebbe stato bellissimo".

Mi fai schifo.