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A review by gonza_basta
Dies irae by Giuseppe Genna
5.0
Librone questo, ci ho messo un po' a finirlo e chiaramente non lo capirò completamente, ma d'altronde che cosa c'è da capire?
Quanto c'è di vero in quanto scrive Genna non lo saprò mai, nessuno dei servizi mi chiamerà per informarmi.
Comunque su internet si trova un po' di tutto, specialmente sui siti di controinformazione o su quello dell'autore (www.giugenna.com).
Andiamo con ordine, Genna è conosciuto ai più come scrittore di gialli o come coautore di Carmilla - rivista telematica veramente molto interessante secondo me (http://www.carmillaonline.com) - assieme ad un altro di quegli scrittori che nella mia mente archivio come visionari e cioè Valerio Evangelisti, magnifico creatore di Nicholas Eymerich e di Pantera (ne ho già parlato sul blog in passato).
In questo libro di tante pagine l'autore, come da un po' di tempo accade, si inserisce nel libro come protagonista, ma la sua non è l'unica storia che si dipana nel corso dei circa 25 anni che vanno dalla morte di Alfredino Rampi nel pozzo di Vermicino, ai giorni nostri; con la sua, si intrecciano la storia di una ragazza della buona borghesia milanese e di un'altra bambina, che invece non vanta proprio simili origini, e che si troverà a Berlino durante la caduta del muro.
Attraverso le loro vicende si intravedono sullo sfondo, o in primo piano, le vicende dell'Italia del boom, dei paninari, colpo grosso e drive in, e poi quella della Sardegna e dei vips, con degli spaccati sulla vita di craxi, cossiga, Moana Pozzi, berlusconi, pillitteri e di altri personaggio più o meno occulti, che, per quel pochissimo che ho capito, da tempo e per la CIA sorvegliavano e manovravano i destini del nostro paese, ormai diventato strategicamente poco importante in quanto l'asse, dopo la caduta del muro, sembra si sia spostato.
E' scritto bene, ma è tanto questo libro, è tanto perchè apre molti interrogativi e come scrive lo stesso autore, siamo nell'epoca del sospetto e basta ventilarne uno perchè si dia il via ad una teoria delle cospirazioni, detto fatto, sono giorni che mi chiedo se veramente hanno buttato il povero Alfredino nel pozzo....
Quanto c'è di vero in quanto scrive Genna non lo saprò mai, nessuno dei servizi mi chiamerà per informarmi.
Comunque su internet si trova un po' di tutto, specialmente sui siti di controinformazione o su quello dell'autore (www.giugenna.com).
Andiamo con ordine, Genna è conosciuto ai più come scrittore di gialli o come coautore di Carmilla - rivista telematica veramente molto interessante secondo me (http://www.carmillaonline.com) - assieme ad un altro di quegli scrittori che nella mia mente archivio come visionari e cioè Valerio Evangelisti, magnifico creatore di Nicholas Eymerich e di Pantera (ne ho già parlato sul blog in passato).
In questo libro di tante pagine l'autore, come da un po' di tempo accade, si inserisce nel libro come protagonista, ma la sua non è l'unica storia che si dipana nel corso dei circa 25 anni che vanno dalla morte di Alfredino Rampi nel pozzo di Vermicino, ai giorni nostri; con la sua, si intrecciano la storia di una ragazza della buona borghesia milanese e di un'altra bambina, che invece non vanta proprio simili origini, e che si troverà a Berlino durante la caduta del muro.
Attraverso le loro vicende si intravedono sullo sfondo, o in primo piano, le vicende dell'Italia del boom, dei paninari, colpo grosso e drive in, e poi quella della Sardegna e dei vips, con degli spaccati sulla vita di craxi, cossiga, Moana Pozzi, berlusconi, pillitteri e di altri personaggio più o meno occulti, che, per quel pochissimo che ho capito, da tempo e per la CIA sorvegliavano e manovravano i destini del nostro paese, ormai diventato strategicamente poco importante in quanto l'asse, dopo la caduta del muro, sembra si sia spostato.
E' scritto bene, ma è tanto questo libro, è tanto perchè apre molti interrogativi e come scrive lo stesso autore, siamo nell'epoca del sospetto e basta ventilarne uno perchè si dia il via ad una teoria delle cospirazioni, detto fatto, sono giorni che mi chiedo se veramente hanno buttato il povero Alfredino nel pozzo....