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A review by la_cantina_dei_libri_0
L'Agnese va a morire by Renata Viganò

5.0

Siamo in Emilia Romagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Il territorio di tutte le nazioni coinvolte è devastato dai bombardamenti, dalla fame, dai rastrellamenti che i nemici compiono senza pietà, eppure c’è chi nonostante la devastazione resiste.
I partigiani non si arrendono ai tedeschi, scappano nascondendosi al meglio infiltrandosi nelle personalità meno sospette e compiono azioni rischiose, anche perché gli aiuti da parte degli alleati non arrivano.

Agnese è una delle tante persone che fa parte del gruppo dei partigiani. Non è mai stata interessata alla politica, ma dopo l’arresto del marito, che per quanto possa sperare in fondo sa che non lo rivedrà mai più, inizia a collaborare facendo la staffetta di collegamento. Non teme il gelo o la pioggia, ha solo pochi vestiti addosso, cammina anche con le ciabatte nel fango e con la sua inseparabile bicicletta nulla sembra fermarla. Porta cibo e armi nascosti dentro alla sporta per arrivare ai vari punti di ritrovo sfidando la sorte.


“Il suo contributo alla lotta clandestina prese il carattere di un lavoro costante, eseguito con semplicità, con disciplina, come fosse sprovvisto di pericolo. Temeva soltanto di non fare abbastanza, di non riuscire a comprendere, di sbagliare a danno degli altri. Era contenta quando le dicevano “brava”, come una scolara promossa”.

Quante lacrime nascoste e quanta forza di volontà racchiude questa donna!


Ma chi è ancora Agnese?


Agnese è il simbolo del sacrifico e della resistenza. Anche se non vedrà mai realizzare la pace in modo concreto è l’incarnazione anche di chi ce l’ha fatta.
Racchiude la perdita e la vittoria, la forza e la debolezza, la lotta e la pace.
Incarna ogni persona che lotta per un ideale e anche se cade, quell’idea rimarrà sempre.


L’Agnese va a morire è un romanzo di ispirazione autobiografica, in quanto la stessa scrittrice ha fatto parte della resistenza con il marito, mettendo alla luce uno spaccato di realtà crudo e ingiusto della guerra.
Tutti i personaggi che si incontrano sono ben definiti nella loro personalità e nella loro storia, diversi per nazione, ma uniti per un unico obbiettivo comune: la resistenza.

È un romanzo emozionante, sofferente, tempestato di forza di volontà, obbiettivi raggiunti e perdite, raccontato con uno stile di scrittura quasi colloquiale per rendere la lettura scorrevole; difficile è staccarsi dalle pagine.

Non so dare giustizia a questo romanzo: vi consiglio vivamente la lettura.


“Ogni uomo, ogni donna poteva essere un partigiano, poteva non esserlo. Questa era la forza della resistenza”.