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A review by e_woodhouse
Evelina by Frances Burney
4.0
Sono morta dalle risate leggendo questo libro.
Frances - Fanny - Burney, romanziera georgiana contemporanea - ma più anziana - di Jane Austen, voleva fare la drammaturga. In Evelina la cosa si nota tantissimo, soprattutto la preponderanza dei dialoghi rispetto alla narrazione, i personaggi al limite e forse oltre lo stereotipo, la vena comica marcata (non mi stupisce affatto che Jane Austen leggesse e amasse questa scrittrice).
Ad oggi Evelina forse non regge granché per la trama (soprattutto per gli uomini che cadono ai piedi della protagonista come mosche) né per la caratterizzazione dei personaggi, ma rimane assolutamente delizioso: oltre ad essere un perfetto fix per chi è in astinenza da Jane (anche se la sua acutezza rimane imbattibile), è come ho detto divertentissimo e fa fare grasse risate - io ho apprezzato in particolare la signora francese che viene da tutti apostrofata Frog e litiga con gli inglesi per questioni patriottiche, e che usa perennemente i doppi negativi; inoltre Evelina ha un valore linguistico non da poco, poiché in esso si registrano per la prima volta nello scritto tantissime parole in uso all'epoca (in questo senso secondo me è indispensabile leggerlo in lingua originale e in un'edizione con numerose note al testo).
Come sempre l'edizione Oxford* è bellissima dal punto di vista estetico (ho comprato un altro Burney e Belinda della Edgeworth quasi esclusivamente per le copertine), e ne ho apprezzato molto l'introduzione (io di solito evito le introduzioni/prefazioni come la peste) e le tantissime note.
*quando sono stata ad Oxford e sono entrata nella libreria della Oxford University Press, sono dovuta uscire quasi subito perché mi provocava una orribile sensazione d'impotenza non potermi portare a casa tutta la collezione World's Classics.
Frances - Fanny - Burney, romanziera georgiana contemporanea - ma più anziana - di Jane Austen, voleva fare la drammaturga. In Evelina la cosa si nota tantissimo, soprattutto la preponderanza dei dialoghi rispetto alla narrazione, i personaggi al limite e forse oltre lo stereotipo, la vena comica marcata (non mi stupisce affatto che Jane Austen leggesse e amasse questa scrittrice).
Ad oggi Evelina forse non regge granché per la trama (soprattutto per gli uomini che cadono ai piedi della protagonista come mosche) né per la caratterizzazione dei personaggi, ma rimane assolutamente delizioso: oltre ad essere un perfetto fix per chi è in astinenza da Jane (anche se la sua acutezza rimane imbattibile), è come ho detto divertentissimo e fa fare grasse risate - io ho apprezzato in particolare la signora francese che viene da tutti apostrofata Frog e litiga con gli inglesi per questioni patriottiche, e che usa perennemente i doppi negativi; inoltre Evelina ha un valore linguistico non da poco, poiché in esso si registrano per la prima volta nello scritto tantissime parole in uso all'epoca (in questo senso secondo me è indispensabile leggerlo in lingua originale e in un'edizione con numerose note al testo).
Come sempre l'edizione Oxford* è bellissima dal punto di vista estetico (ho comprato un altro Burney e Belinda della Edgeworth quasi esclusivamente per le copertine), e ne ho apprezzato molto l'introduzione (io di solito evito le introduzioni/prefazioni come la peste) e le tantissime note.
*quando sono stata ad Oxford e sono entrata nella libreria della Oxford University Press, sono dovuta uscire quasi subito perché mi provocava una orribile sensazione d'impotenza non potermi portare a casa tutta la collezione World's Classics.