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A review by claudiatralenuvole
Bosco by Antonio Vangone
challenging
reflective
fast-paced
- Plot- or character-driven? N/A
- Strong character development? No
- Loveable characters? N/A
- Diverse cast of characters? N/A
- Flaws of characters a main focus? It's complicated
3.0
Un titolo che riflette l'esperienza di lettura: leggere "Bosco" è come addentrarsi in una selva sconosciuta. Ci si sente spaesati all'inizio, le immagini davanti ai nostri occhi sono confuse, poi pian piano tutto acquista un senso e si dipana il fil rouge che lega i suoi racconti.
"Bosco" racconta, in una narrazione che sperimenta con il linguaggio e con le immagini, di ciò che è nascosto e segreto, di solitudine e perdita del sogno, soprattutto in conseguenza al diventare adulti. È una raccolta di storie "immobili", istantanee di vita che descrivono il quotidiano nel suo eterno presente, adornandolo di un realismo magico che richiama tanto il Sudamerica quanto il Giappone.
"Bosco" è stata per me una uscita dalla comfort zone, un viaggio riflessivo tra le immagini e il tempo, tra i momenti umani e l'alienazione che ci porta a perdere l'umanità. Forse non è una lettura per tutti - è lontana dal romanzo e dai racconti in senso classico - ma può sorprendere e regalare più di una riflessione, soprattutto a una seconda lettura.
Divertirà chi ama scavare nel testo, interrogarsi, andare oltre la parola scritta per cercare la sua verità. E piacerà a chi ha voglia di giocare con la lingua e col linguaggio, a chi non si aspetta una storia servita su un piatto d'argento ma indizi su dove trovarne una (o magari immaginarla).
"Bosco" racconta, in una narrazione che sperimenta con il linguaggio e con le immagini, di ciò che è nascosto e segreto, di solitudine e perdita del sogno, soprattutto in conseguenza al diventare adulti. È una raccolta di storie "immobili", istantanee di vita che descrivono il quotidiano nel suo eterno presente, adornandolo di un realismo magico che richiama tanto il Sudamerica quanto il Giappone.
"Bosco" è stata per me una uscita dalla comfort zone, un viaggio riflessivo tra le immagini e il tempo, tra i momenti umani e l'alienazione che ci porta a perdere l'umanità. Forse non è una lettura per tutti - è lontana dal romanzo e dai racconti in senso classico - ma può sorprendere e regalare più di una riflessione, soprattutto a una seconda lettura.
Divertirà chi ama scavare nel testo, interrogarsi, andare oltre la parola scritta per cercare la sua verità. E piacerà a chi ha voglia di giocare con la lingua e col linguaggio, a chi non si aspetta una storia servita su un piatto d'argento ma indizi su dove trovarne una (o magari immaginarla).