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A review by readmetwotimes
Autoritratto con pianoforte russo by Wolf Wondratschek
3.0
"Conosce la delusione, a un bivio, di non poter andare al tempo stesso in entrambe le direzioni?"
Questo libro non solo va in entrambe le direzioni, ma in tutte! Sembra breve (sono solo 170 pagine), ma ognuna è talmente densa da poterci scrivere sopra dieci saggi. Stranamente, mi è piaciuta la scrittura di questo esponente della beat generation tedesca. Dico stranamente perché a me la letteratura beat dice poco. Invece mi è piaciuta questa storia di artista russo che in vecchiaia, dopo la morte della moglie, si perde in quello che è stata la sua vita. Mi è piaciuta la scrittura, senza inutili fronzoli ma altamente evocativa.
L'ultimo capitolo mi ha un po' confusa, forse perché è in una dimensione onirica e non si capisce cosa sia reale o no.
"La musica la si può far esplodere solo quando non è ancora composta".
Questo libro non solo va in entrambe le direzioni, ma in tutte! Sembra breve (sono solo 170 pagine), ma ognuna è talmente densa da poterci scrivere sopra dieci saggi. Stranamente, mi è piaciuta la scrittura di questo esponente della beat generation tedesca. Dico stranamente perché a me la letteratura beat dice poco. Invece mi è piaciuta questa storia di artista russo che in vecchiaia, dopo la morte della moglie, si perde in quello che è stata la sua vita. Mi è piaciuta la scrittura, senza inutili fronzoli ma altamente evocativa.
L'ultimo capitolo mi ha un po' confusa, forse perché è in una dimensione onirica e non si capisce cosa sia reale o no.
"La musica la si può far esplodere solo quando non è ancora composta".