A review by sara_fangirl98
Yellowface by R.F. Kuang

dark inspiring reflective tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

Avete presente quando si parla del razzismo al contrario? Di quando si parla di rappresentazione nei media e chi dovrebbe offrirla? Di quando le persone bianche dicono "allora secondo voi dovrei offendermi se una persona non bianca raccontasse la mia storia"? Perché è esattamente quello che ha fatto con questo romanzo Rebecca F. Kuang, e l'ha fatto in modo magistrale a dir poco.
Prendete un'autrice bianca invidiosa del successo della sua amica sinoamericana, uccidete la seconda con dei pancake e guardate mentre la prima le ruba il manoscritto inedito e se ne appropria. E poi si appropria di un incipit. E poi della storia intorno alla sua morte. Prendete una donna che non sa cosa sia il razzismo e sentitela parlarne, scriverne, appropriarsi di una cultura e di un romanzo che non le appartengono.
Per tutto il romanzo non si riesce a simpatizzare per la protagonista, Juniper Song Hayward, perché sappiamo fin trpppo bene quanto possa essere meschina ed egoista e non riusciamo proprio a giustificare le sue azioni ignobili. Ecco perché questo romanzo è importantissimo: perché Rebecca F. Kuang è entrata, da autrice sinoamericana, nella mente di una sua collega bianca e le ha fatto fare in modo letterale quello che spesso avviene in modo trasversale: le ha fatto occupare uno spazio che non le spettava, le ha fatto raccontare una storia che non era la sua, l'ha resa la nemica giurata di ogni lettore e lettrice.
A mani basse il romanzo più geniale e sottile che abbia mai letto.