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A review by la_cantina_dei_libri_0
La paziente silenziosa by Alex Michaelides
4.0
Alicia Berenson è detenuta in un ospedale psichiatrico per aver ucciso il marito Gabriel.
Lei artista, lui fotografo, entrambi di grande fama e formavano una coppia all’apparenza perfetta, fino a quando una sera Gabriel ritorna a casa tardi dal lavoro e Alicia gli spara cinque colpi in faccia.
Theo Faber è uno psicologo che ottiene un posto di lavoro al Grove Hospital, proprio dove si trova Alicia. La donna è diventata la “paziente silenziosa” in quanto dopo l’accaduto si è chiusa in un silenzio assoluto. Theo vuole aiutarla, vuole farla parlare, assimilare il lutto, perché forse non è stata lei a commettere l’omicidio, in qualche modo è stata incastrata.
Il suo silenzio nasconde qualcosa, come anche il suo ultimo quadro dipinto e quel qualcosa è senz’altro la verità.
Durante le indagini Theo scopre molti elementi del passato della paziente e si ritrova quasi affascinato da come alcune caratteristiche siano così affini al suo stesso passato. Entrambi hanno alle spalle pesi emotivi che gravano sulla loro psiche e forse è anche per questo che Theo non si vuole arrendere: sono simili, hanno dolori simili, sono entrambi delle vittime e lui vuole aiutarla.
Il lavoro si fa più difficile del previsto, eppure contro ogni aspettativa Theo riesce a far collaborare Alicia. Lei parla, si esprime, ma nessuno è pronto per la rivelazione fatale.
I capitoli brevi e lo stile di scrittura diretto e asciutto sono la chiave per ottenere l’attenzione di chi legge fin dalle prime pagine. Il ritmo è serrato e le vicende coinvolgono a tutto tondo.
La voce narrante in prima persona è quella di Theo, ma anche Alicia attraverso alcune pagine del suo diario – elemento importantissimo per lo sviluppo della storia – offre la sua versione dei fatti e sono tutti elementi che poco alla volta aiutano a disegnare il quadro completo.
Il colpo di scena finale arriva al momento giusto per cambiare completamente le carte in tavola.
La paziente silenziosa non è un capolavoro assoluto. Per chi ha già dimestichezza con il genere thriller psicologico potrebbe non essere sorpreso della rivelazione finale, ma per chi invece sta muovendo i primi passi è un ottimo consiglio.
Il libro manca di un approfondimento psicologico dei personaggi e potrebbe far storcere il naso a chi invece cerca questa caratteristica. Ci sono casi in cui questo funziona e casi in cui non funziona; qui funziona e spetta a chi legge essere in grado di estrapolare le sue conclusioni.
Questa è una lettura che svolge il suo compito, ovvero quello di offrire una lettura di intrattenimento ben scritta, coinvolgente e pronta a stupire la persona lettrice grazie ad un incastro perfetto tra causa ed effetto, silenzi e parole, bugie e verità, vittime e carnefici.
Lei artista, lui fotografo, entrambi di grande fama e formavano una coppia all’apparenza perfetta, fino a quando una sera Gabriel ritorna a casa tardi dal lavoro e Alicia gli spara cinque colpi in faccia.
Theo Faber è uno psicologo che ottiene un posto di lavoro al Grove Hospital, proprio dove si trova Alicia. La donna è diventata la “paziente silenziosa” in quanto dopo l’accaduto si è chiusa in un silenzio assoluto. Theo vuole aiutarla, vuole farla parlare, assimilare il lutto, perché forse non è stata lei a commettere l’omicidio, in qualche modo è stata incastrata.
Il suo silenzio nasconde qualcosa, come anche il suo ultimo quadro dipinto e quel qualcosa è senz’altro la verità.
Durante le indagini Theo scopre molti elementi del passato della paziente e si ritrova quasi affascinato da come alcune caratteristiche siano così affini al suo stesso passato. Entrambi hanno alle spalle pesi emotivi che gravano sulla loro psiche e forse è anche per questo che Theo non si vuole arrendere: sono simili, hanno dolori simili, sono entrambi delle vittime e lui vuole aiutarla.
Il lavoro si fa più difficile del previsto, eppure contro ogni aspettativa Theo riesce a far collaborare Alicia. Lei parla, si esprime, ma nessuno è pronto per la rivelazione fatale.
I capitoli brevi e lo stile di scrittura diretto e asciutto sono la chiave per ottenere l’attenzione di chi legge fin dalle prime pagine. Il ritmo è serrato e le vicende coinvolgono a tutto tondo.
La voce narrante in prima persona è quella di Theo, ma anche Alicia attraverso alcune pagine del suo diario – elemento importantissimo per lo sviluppo della storia – offre la sua versione dei fatti e sono tutti elementi che poco alla volta aiutano a disegnare il quadro completo.
Il colpo di scena finale arriva al momento giusto per cambiare completamente le carte in tavola.
La paziente silenziosa non è un capolavoro assoluto. Per chi ha già dimestichezza con il genere thriller psicologico potrebbe non essere sorpreso della rivelazione finale, ma per chi invece sta muovendo i primi passi è un ottimo consiglio.
Il libro manca di un approfondimento psicologico dei personaggi e potrebbe far storcere il naso a chi invece cerca questa caratteristica. Ci sono casi in cui questo funziona e casi in cui non funziona; qui funziona e spetta a chi legge essere in grado di estrapolare le sue conclusioni.
Questa è una lettura che svolge il suo compito, ovvero quello di offrire una lettura di intrattenimento ben scritta, coinvolgente e pronta a stupire la persona lettrice grazie ad un incastro perfetto tra causa ed effetto, silenzi e parole, bugie e verità, vittime e carnefici.