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A review by gonza_basta
Gnosi delle fànfole by Fosco Maraini
5.0
Fosco Maraini era una persona che parlava 12 lingue e se n'è inventata un'altra, così, per gradire. Massimo Altomare è un musicista e Stefano Bollani è un mito. Mettete insieme le poesie metasemantiche del primo con l'esperienza trenntennale di un cantautore e la musica di uno dei più famosi jazzisti italiani e avrete un linguaggio che trascende sia la musica che le parole, come certe situazioni.
Quando siamo partiti per andarlo a sentire, avevamo i nostri dubbi: tutto sommato va bene Bollani, ma che cosa cavolo erano le poesie metasemantiche? E io di Maraini avevo letto solo "Ore giapponesi", bel libro, ma dava poche informazioni sul linguaggio inventato dall'autore.
Poi capita che arriviamo prima e Bollani sta provando, tutto per noi (così mi piace pensare) e ci troviamo immersi in un mondo di parole che non hanno un senso se non inserite nella musica e nel contesto della poesia, parole che fluiscono e come quando ti metti la crema, poi ti senti tutta liscia e morbida e il benessere permane.
Queste le ottime premesse, e alla fine delle prove decidiamo di procacciarci del cibo, anche secon il caldo tropicale l'unica cosa che stavo veramente cercando era un Mojito...
(Apro una piccola parentesi: vi consiglio di andarlo a prendere fuori dal parco di Villa Celimontana, al chioschetto del giardino, dove potrete gustare anche uno splendido Cous Cous, mentre, se poi siete ingordi come la sottoscritta e ne prendete un'altro al baretto di fronte al parco sarà peggio per voi, perchè non si è mai sentito che nel mojito ci si mette la mentuccia e non la menta e il risultatoè tremendo).
Lo spettacolo di Bollani e Altomare, con Guerrini al sassofono, Cosottini alla tromba, Ambrogini al contrabbasso e Paoli alla batteria è qualcosa che non si può veramente spiegare.
Se la metasemantica è un'unione mistica tra parole il cui senso si crea grazie alla loro unione, con l'aggiunta della musica si raggiunge la perfezione: le persone si divertono, si spellano le mani e poi all'uscita si comprano il libro e può capitare che le troviate sogghignanti in metropolitana, così contente che il loro sorriso vi potrebbe addirittura perseguitare....e gnacche alla formica ammucchiarona!
Quando siamo partiti per andarlo a sentire, avevamo i nostri dubbi: tutto sommato va bene Bollani, ma che cosa cavolo erano le poesie metasemantiche? E io di Maraini avevo letto solo "Ore giapponesi", bel libro, ma dava poche informazioni sul linguaggio inventato dall'autore.
Poi capita che arriviamo prima e Bollani sta provando, tutto per noi (così mi piace pensare) e ci troviamo immersi in un mondo di parole che non hanno un senso se non inserite nella musica e nel contesto della poesia, parole che fluiscono e come quando ti metti la crema, poi ti senti tutta liscia e morbida e il benessere permane.
Queste le ottime premesse, e alla fine delle prove decidiamo di procacciarci del cibo, anche secon il caldo tropicale l'unica cosa che stavo veramente cercando era un Mojito...
(Apro una piccola parentesi: vi consiglio di andarlo a prendere fuori dal parco di Villa Celimontana, al chioschetto del giardino, dove potrete gustare anche uno splendido Cous Cous, mentre, se poi siete ingordi come la sottoscritta e ne prendete un'altro al baretto di fronte al parco sarà peggio per voi, perchè non si è mai sentito che nel mojito ci si mette la mentuccia e non la menta e il risultatoè tremendo).
Lo spettacolo di Bollani e Altomare, con Guerrini al sassofono, Cosottini alla tromba, Ambrogini al contrabbasso e Paoli alla batteria è qualcosa che non si può veramente spiegare.
Se la metasemantica è un'unione mistica tra parole il cui senso si crea grazie alla loro unione, con l'aggiunta della musica si raggiunge la perfezione: le persone si divertono, si spellano le mani e poi all'uscita si comprano il libro e può capitare che le troviate sogghignanti in metropolitana, così contente che il loro sorriso vi potrebbe addirittura perseguitare....e gnacche alla formica ammucchiarona!