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A review by gonza_basta
Non avevo capito niente by Diego De Silva
5.0
Questo libro è veramente molto bello, nonostante sia stato probabilmente uno di quelli che ho letto in modo più frammentato è riuscito a mantenere una certa continuità, fondamentalmente perchè fa molto ridere, ma fa ridere spesso di cose agghiaccianti, una versione scritta de "I mostri" per capirsi, ma non quello ultimo, i primi due.
Vincenzo Malinconico (nomen omen) è l'avvocato divorziato protagonista del libro, con una ex-moglie ciclotimica, un figlio adolescente - con tutte le conseguenze del caso- una saggia figliastra, una guardia del corpo camorrista e un'amante bellissima. La storia non è particolarmente intrigante, a mio modo di vedere la cosa migliore del libro sono le riflessioni del protagonista sulla vita stessa, sulle relazioni ( "...spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee.") specialmente quelle tra uomo e donna e quelle sui figli, ma ci sono degli episodi che mi hanno fatto venire mal di pancia dalle risate, su tutti la scena del volpino.
Credo che la cosa migliore di questo scrittore, ma chi sono io per dirlo, sia la capacità di immedesimarsi e di dare voce ad una serie di pippe mentali da manuale, che con il loro sfondo agrodolce appartengono un po' a tutti.
Vincenzo Malinconico (nomen omen) è l'avvocato divorziato protagonista del libro, con una ex-moglie ciclotimica, un figlio adolescente - con tutte le conseguenze del caso- una saggia figliastra, una guardia del corpo camorrista e un'amante bellissima. La storia non è particolarmente intrigante, a mio modo di vedere la cosa migliore del libro sono le riflessioni del protagonista sulla vita stessa, sulle relazioni ( "...spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee.") specialmente quelle tra uomo e donna e quelle sui figli, ma ci sono degli episodi che mi hanno fatto venire mal di pancia dalle risate, su tutti la scena del volpino.
Credo che la cosa migliore di questo scrittore, ma chi sono io per dirlo, sia la capacità di immedesimarsi e di dare voce ad una serie di pippe mentali da manuale, che con il loro sfondo agrodolce appartengono un po' a tutti.