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A review by giulia_hikari
Kitsune. L'ombra della volpe by Cecilia Randall
4.0
All'inizio non mi stava proprio prendendo, la narrazione parte molto lenta e e non mi coinvolgeva, ma ho voluto continuare.
Superata la metà, il ritmo migliora e si fa più coinvolgente. Vengono fuori numerose figure del folklore giapponese, principalmente yokai abbastanza famosi ma che comunque non emergono più di tanto nelle storie, quindi ne sono stata contenta (soprattutto del nemico). Mi è piaciuto anche il modo di raccontare la figura della kitsune e in generale i tratti della cultura giapponese che vengono fuori a poco a poco. Forse però l'attacco così lento alla lettura potrebbe scoraggiare (se l'avessi letto da piccola, l'avrei mollato probabilmente, e considerando che il target è proprio middle grade...)
Una nota che non ho capito è stata però la provenienza di Chiaro. Si parla di una "Nuova Venezia" sprofondata, portando l'ambientazione nel futuro, un'ucronia visto che il Giappone non si è mai aperto all'Occidente, quindi mantiene le sue tradizioni dal 1600... e fin qui avrebbe anche senso, se non fosse che la provenienza "futuristica" e anche occidentale del protagonista non ha nessun peso. Perché non ambientarlo semplicemente nel passato, nei veri secoli in cui l'Occidente esplorava e il Giappone manteneva la sua chiusura? Avrebbe avuto comunque senso. Comunque è una cosa così ininfluente che la menziono solo ma non modifica la mia valutazione.
Sicuramente è consigliato a un pubblico più giovane / amante degli anime d'azione / che vuole approcciarsi al folklore giapponese in modo semplice.
Superata la metà, il ritmo migliora e si fa più coinvolgente. Vengono fuori numerose figure del folklore giapponese, principalmente yokai abbastanza famosi ma che comunque non emergono più di tanto nelle storie, quindi ne sono stata contenta (soprattutto del nemico). Mi è piaciuto anche il modo di raccontare la figura della kitsune e in generale i tratti della cultura giapponese che vengono fuori a poco a poco. Forse però l'attacco così lento alla lettura potrebbe scoraggiare (se l'avessi letto da piccola, l'avrei mollato probabilmente, e considerando che il target è proprio middle grade...)
Una nota che non ho capito è stata però la provenienza di Chiaro. Si parla di una "Nuova Venezia" sprofondata, portando l'ambientazione nel futuro, un'ucronia visto che il Giappone non si è mai aperto all'Occidente, quindi mantiene le sue tradizioni dal 1600... e fin qui avrebbe anche senso, se non fosse che la provenienza "futuristica" e anche occidentale del protagonista non ha nessun peso. Perché non ambientarlo semplicemente nel passato, nei veri secoli in cui l'Occidente esplorava e il Giappone manteneva la sua chiusura? Avrebbe avuto comunque senso. Comunque è una cosa così ininfluente che la menziono solo ma non modifica la mia valutazione.
Sicuramente è consigliato a un pubblico più giovane / amante degli anime d'azione / che vuole approcciarsi al folklore giapponese in modo semplice.