A review by momotan
La catena di fuoco by Terry Goodkind

3.0

E finalmente il cerchio si chiude. Non nel senso della storia, per quello c’è il volume finale (che non ho), ma per la qualità.
Avevamo cominciato con due buonissimi libri per poi scivolare verso l’apatia totale con i successivi libri fino a raggiungere profondità imbarazzanti. Ma i segni di vita del volume ottavo sono confluiti in un buon penultimo libro, per fortuna, il che mi fa ben sperare per la fine della saga.

L’idea che mi sono fatto è che Goodkind avesse una ben precisa idea sulla trama (l’inizio con il primo volume italiano, poi il secondo volume che mischiava le carte in tavola, la fine che aveva ben chiara in mente. E in mezzo si sarebbero dovuti verificare certi avvenimenti per dare un senso al tutto), ma dopo aver gestito bene l’inizio (e, immagino, la fine) si è perso nel centro. Dibattuto tra la sua esigenza di passare da certi punti chiave (Il tempio dei Venti, che portava ai Rintocchi e a tutte le conseguenze; Nicci), la necessità di mostrare l’evoluzione dei personaggi e -immagino- dettami editoriali, si è perso totalmente nella parte centrale riempiendola di filler inutili. Un libro, massimo due sarebbero bastati a raccontare gli eventi. Forse non a mostrare chiaramente l’evoluzione dei personaggi, ma lì stava all’autore mostrare di che pasta era fatto. Non c’è riuscito, e abbiamo avuto in regalo sei libri inutili, chi più chi meno.

Dicevo però che finalmente si torna alla storia.
Ci si torna lentamente, ma ci si torna. Siamo nuovamente nella trama principale, quella vera.
Jagang, le sorelle guidate da Ulicia, le scatole dell’Orden. Tutti convergono verso il finale, ricomparendo quando da molto tempo non li sentivamo più nominare.

Il libro inizia con la scomparsa di Khalan, si può dire. Una scomparsa resa assurda dal fatto che nessuno a parte Richard ricorda la moglie, per tutti gli altri è come se non fosse mai esistita.
Così il Cercatore comincia a cercare -per l’appunto- il modo di salvarla da ciò che le può essere successo. Decide allora di chiedere aiuto a Shota, inseguito dall’arma definitiva di Jagang: una bestia del sangue, una creatura immortale evocata per dare la caccia a Richard.

I buoni cominciano a riunirsi al Mastio del Mago: Richard per trovare informazioni su Khalan, Cara e Nicci per stargli vicino e cercare di farlo rinsavire, Nathan e Ann spaventati per le profezie che annunciano l’arrivo dello scontro finale. Tutti, Zedd compreso, terrorizzati dalla scomparsa dai libri di moltissime profezie riguardanti Richard.

Intanto Jagang muove contro il D’Hara, Ulicia ha fatto la sua mossa per tornare nelle grazie del Guardiano, la Bestia compare di tanto in tanto a seminare distruzione sulla scia di Richard.
Richard baratta la Spada con informazioni su Khalan, e si mette alla ricerca del Grande Nulla e della Catena di Fuoco.

I pezzi sono ormai quasi tutti sulla scacchiera, lo scontro finale è imminente.
Richard combatte per la vita e la magia, le Sorelle per far prevalere il Guardiano, Jagang per la soppressione della magia. inalmente le cose sono tornate a farsi interessanti, malgrado la solita rottura dei riassunti dilazionati in tre qurti del libro. Ora sono curioso di vedere come finisce la saga (che più che “La spada della verità” si sarebbe dovuta chiamare “Il cercatore di verità” o “Le scatole dell’Orden”…).