IT | ODE A JUNO DAWSON! Finalmente un libro che parla di stregoneria senza schiacciare tutta la narrazione sulla caccia alle streghe, il puritanesimo, il disagio esistenziale, la chiesa eccetera eccetera. Finalmente un libro in cui le streghe sono le assolute protagoniste e rivendicano fieramente il loro essere streghe. Queste streghe moderne sono personaggə con lə quali è facile empatizzare perché la loro identità non si esaurisce nei loro poteri, sono persone complesse e profonde, ognunə con le proprie peculiarità, che si scontrano contro problemi molto umani nei quali tuttə possiamo in qualche modo riconoscerci. Nella mia modesta opinione all'inizio il libro fatica un po' a carburare, ma una volta superata la metà non si riesce a metterlo giù.

L'unica cosa che ho trovato deludente è stato l'uso del rogo come metodo di esecuzione. Credo che proprio per la loro storia le streghe dovrebbero categoricamente rifiutarsi di usare un metodo così violento e così strettamente legato alla loro repressione. È il secondo libro che leggo in cui il rogo viene usato in questo modo e non mi do pace, purtroppo questo dettaglio è valso una stella in meno.

EN | ODE TO JUNO DAWSON! Finally a book that talks about witchcraft without focusing on witch hunts, Puritanism, existential malaise, the church, etc., etc. Finally a book where witches are the absolute protagonists and proudly reclaim the word "witch". These modern witches are easy to empathize with because their identity is not limited to their powers, they are complex and profound people, each with their own peculiarities, who collide with very human problems in which we can all in some way recognize ourselves. In my humble opinion, the book struggles a bit at the beginning, but once you get past the halfway point you can't put it down.

The only thing I found disappointing is the use of burning at the stake as the method of execution. I believe that precisely because of their history, witches should categorically refuse to use such a violent method so closely linked to their repression. It's the second book I've read in which the stake is used in this way and I hate it. This is basically the reason why I gave it 4 stars instead of 5.