Lo scorso inverno mi sono innamorata del drama thailandese "I feel you linger in the air", perciò quando ho saputo dell'uscita in Italia della novel ho dovuto prendere una copia per tornare nella Chiang Mai del 1929 e rivedere Jom e Khun Yai.

È stato bello ritrovare le atmosfere e i personaggi che mi erano tanto piaciuti nel drama, e tornare a indagare sulle possibili cause che portano Jom a viaggiare indietro nel tempo. È il destino, il karma o l'amore? Forse una combinazione dei tre.

La scrittura di Violet Rain delinea paesaggi per noi occidentali lontani e sconosciuti, non si perde in chiacchiere inutili ma nel contempo si prende il giusto tempo per costruire il suo mondo e i suoi dettagli: finalmente una storia d'amore che non brucia le tappe, ma viene cucinata a fuoco lento, e che conosce le sue priorità. 

Si percepiscono alcune differenze stilistiche rispetto alla narrativa occidentale, ma queste differenze danno fascino e novità all'esperienza di lettura. Vengono in soccorso le note dell'editore quando compaiono sulla scena elementi tipicamente thailandesi estranei ai lettori occidentali, trasformando la semplice lettura in una piacevole esperienza di scoperta.

Il volume s'interrompe esattamente dove la prima stagione del drama ci aveva lasciati, con un finale aperto e piuttosto amaro, che fa desiderare di avere il seguito quanto prima per trovare le risposte alle domande che fin dalla prima pagina tormentano sia il lettore sia in narratore.

E io che l'ho appena lasciata già non vedo l'ora di ritornare a Chiang Mai!