Difficile recensire un libro che in realtà sono due. La scrittura di Parrella è del tutto diversa da quella di Osanna. Lei è autrice principalmente di fiction e teatro, lui è un professore e saggista. Lei ci accompagna nelle storie antiche attualizzandole, senza aver paura di risultare "profana" nel modo in cui ne parla, scanzonata e ironica ma anche profonda e sensibile dov'è necessario esserlo. Osanna invece si dedica alla parte più manualistica e arricchisce di date e contesto storico-artistico quello che Parrella ci racconta nella prima parte dei capitoli. Il fatto è che le due parti risultano fin troppo disconnesse e sembra davvero di leggere due libri differenti. A me, per esempio, leggere la storia dell'arte ha sempre affaticato. Non riesco a ricordarmi le date, i nomi, gli stili, mentre le emozioni manifestate dalle opere, quelle sì che mi appassionano. Insomma, un bel libro, sì, ma un po' strano.