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A review by giulia_hikari
La locanda dei cuori solitari by Serena Stagi
5.0
Wow, wow, wow!
Ho aggiunto questo libro in TBR quando è stato pubblicato, ma ho sempre rimandato la lettura per paura della lunghezza (...sì, pare mie), ma quest'anno non potevo perdermelo. E le pagine sono volate via in nulla!
Lo stile è scorrevolissimo, divertente, ricco e pieno di citazioni e dialoghi verosimili che mi hanno fatto vivere insieme ai personaggi. I capitoli hanno un buon ritmo (secondo il kindle erano in media di 10/15' di lettura) tranne gli ultimi che sono più lunghi... giustamente, anche! Insomma, un librone che però scorre che è una meraviglia in perfetto stile natalizio.
Ho amato questa storia e l'intento dell'autrice. Prima di tutto si vede che di romance ne sa a pacchi per come sfrutta a suo favore i vari tropi del genere, prendendosi in giro e con l'aiuto della protagonista, Rebecca, che fa di tutto per non vivere in un romanzo rosa.
Il suo personaggio mi è piaciuto tantissimo, sia per la rappresentazione queer che per quella da Millennial, con paure, incertezze, cinismo. È facile rispecchiarsi in lei, per certi versi.
Molto bella, anzi, bellissima, l'idea di "amore" che fa da perno al romanzo. È una commedia romantica, l'amore c'è e ci deve essere, ma non è obbligatorio che segua l'eteronormatività. Non solo, che serva avere una relazione per non sentirsi "soli". È un tema molto importante e di cui ancora si parla poco, ma che - (nonostante io sia etero e pure sposata) - sento molto vicino. Vorrei che il mondo fosse un po' diverso sotto questo punto di vista, che si riuscisse a considerare autentiche e valide anche le realtà che ci sembrano scomode e "strane", e questo libro dà il suo apporto alla causa. Non è che tutti i romance debbano seguire per forza lo stesso schema per avere il lieto fine, dopotutto (e su questo mi batterò fino alla m0rt3). Sempre di lieto fine si tratta!
Ok, finito con le mie invettive, sono davvero soddisfatta di questa lettura e non posso consigliarla. Perfetta per il periodo natalizio, ma in realtà anche fuori, anche perché il Natale non si sente poi così tanto ma è solo l'ambientazione di sfondo.
Ho aggiunto questo libro in TBR quando è stato pubblicato, ma ho sempre rimandato la lettura per paura della lunghezza (...sì, pare mie), ma quest'anno non potevo perdermelo. E le pagine sono volate via in nulla!
Lo stile è scorrevolissimo, divertente, ricco e pieno di citazioni e dialoghi verosimili che mi hanno fatto vivere insieme ai personaggi. I capitoli hanno un buon ritmo (secondo il kindle erano in media di 10/15' di lettura) tranne gli ultimi che sono più lunghi... giustamente, anche! Insomma, un librone che però scorre che è una meraviglia in perfetto stile natalizio.
Ho amato questa storia e l'intento dell'autrice. Prima di tutto si vede che di romance ne sa a pacchi per come sfrutta a suo favore i vari tropi del genere, prendendosi in giro e con l'aiuto della protagonista, Rebecca, che fa di tutto per non vivere in un romanzo rosa.
Il suo personaggio mi è piaciuto tantissimo, sia per la rappresentazione queer che per quella da Millennial, con paure, incertezze, cinismo. È facile rispecchiarsi in lei, per certi versi.
Molto bella, anzi, bellissima, l'idea di "amore" che fa da perno al romanzo. È una commedia romantica, l'amore c'è e ci deve essere, ma non è obbligatorio che segua l'eteronormatività. Non solo, che serva avere una relazione per non sentirsi "soli". È un tema molto importante e di cui ancora si parla poco, ma che - (nonostante io sia etero e pure sposata) - sento molto vicino. Vorrei che il mondo fosse un po' diverso sotto questo punto di vista, che si riuscisse a considerare autentiche e valide anche le realtà che ci sembrano scomode e "strane", e questo libro dà il suo apporto alla causa. Non è che tutti i romance debbano seguire per forza lo stesso schema per avere il lieto fine, dopotutto (e su questo mi batterò fino alla m0rt3). Sempre di lieto fine si tratta!
Ok, finito con le mie invettive, sono davvero soddisfatta di questa lettura e non posso consigliarla. Perfetta per il periodo natalizio, ma in realtà anche fuori, anche perché il Natale non si sente poi così tanto ma è solo l'ambientazione di sfondo.