A review by melissa_m
Crossroads by Jonathan Franzen

5.0

Un Franzen magnifico in cui torna la follia della classe borghese americana, bianca e pure religiosa in questo caso.
Tornano i temi già visti in "Le correzioni" ma, secondo me, resi ancora più eccessivi dal momento che la salute mentale è qui incrinata in modo ufficiale e certificato. Abbiamo un matrimonio in crisi, un marito adultero e una moglie repressa; un figlio "perfettino" che si sacrifica per fare la cosa moralmente più giusta, in un'epoca (siamo negli anni Settanta) in cui tutto è eccesso; una figlia bellissima e popolare che si scopre religiosa e in aperto contrasto con la madre; un altro figlio tossicodipendente e maniaco depressivo e, infine, un quarto fratello ancora troppo piccolo per avere una storia tutta sua. Abbiamo una famiglia, gli Hildebrand, e tutte le relazioni che intercorrono tra i suoi membri, alleanze, rivalità, amori, amicizie che crescono o implodono con lo scorrere delle pagine.
Tutta la narrazione è un veloce rotolare verso l'abisso, scelta dopo scelta, conseguenza dopo conseguenza, ma non c'è caos, il destino non è il deus ex machina che infligge sofferenza, sono i protagonisti stessi del romanzo che inseguendo, ciascuno secondo un proprio concetto di "giusto", il Bene inciampano nella naturale cattiveria dell'essere umano, perché "Possiamo definire 'buono' un gesto che l'attore potrebbe aver compiuto a causa dei calcoli puramente egoistici del suo intelletto?"