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A review by fulgheri
Conosci l'estate? by Simona Tanzini
5.0
Scrivo questa recensione alle 18 ma in realtà il libro l'ho divorato e finito stamattina verso le 3.
Se potessi gli darei non 6 stelle, ma 7. Anche 8.
Non mi ricordo un esordio letterario così folgorante (e sfolgorante) da quando lessi Elantris di Brandon Sanderson, anche se il genere era completamente diverso.
Premetto che come "giallo" è un po' anomalo. Oppure molto originale, dipende dai punti di vista. Nel senso che per la maggior parte del libro si segue la protagonista, Viola, nella sua vita particolarissima, in una Palermo descritta con vero amore. Io ci son stato ahimè solo 3 giorni, avrò visto un centesimo di quanto viene descritto, e per esempio ho amato Ballarò ed i suoi colori accecanti, mentre la protagonista dice esplicitamente che non le piace molto. Penso venga menzionato una sola volta in tutto il libro. Ho visto anche lo squallore e la miseria appena dietro il mercato, che nel libro trovo che semplicemente vengano descritti in maniera molto simile ma in altre zone della città. In ogni caso ogni pagina ti portava a Palermo, una sorta d'ipnosi. Forse chi non c'è mai stato non può cogliere quest'aspetto.
Ma i pregi non si fermano mica qui.
La prosa è fulminante, l'umorismo secco e tagliente come una stoccata di fioretto.
E finalmente qualcuno che abbia il coraggio d'infilare un po' d'inglese dove serve, dove tutti lo usiamo tutti i giorni.
Non ci si può non innamorare di Viola nella sua totalità, con pregi e difetti, con le sue stranezze, la sua intensità, la sua romanità trapiantata (e da trapiantato la capisco benissimo).
E poi la prosa ha una sua splendida femminilità. Non in senso sessista, ma nel senso che un uomo non avrebbe mai potuto scrivere questo libro. Non posso indicare né una frase né un tema particolare: è la sensibilità che si percepisce dall'inizio alla fine, praticamente dalla prima all'ultima pagina. Ma anche "sensibilità" non è forse la parola giusta. Non so descrivere meglio questa sensazione, ma chi lo legge credo lo possa capire benissimo.
Mi ha toccato davvero, mi ha fatto ridere e piangere--e pensare, ma tanto.
Meraviglioso.
Se potessi gli darei non 6 stelle, ma 7. Anche 8.
Non mi ricordo un esordio letterario così folgorante (e sfolgorante) da quando lessi Elantris di Brandon Sanderson, anche se il genere era completamente diverso.
Premetto che come "giallo" è un po' anomalo. Oppure molto originale, dipende dai punti di vista. Nel senso che per la maggior parte del libro si segue la protagonista, Viola, nella sua vita particolarissima, in una Palermo descritta con vero amore. Io ci son stato ahimè solo 3 giorni, avrò visto un centesimo di quanto viene descritto, e per esempio ho amato Ballarò ed i suoi colori accecanti, mentre la protagonista dice esplicitamente che non le piace molto. Penso venga menzionato una sola volta in tutto il libro. Ho visto anche lo squallore e la miseria appena dietro il mercato, che nel libro trovo che semplicemente vengano descritti in maniera molto simile ma in altre zone della città. In ogni caso ogni pagina ti portava a Palermo, una sorta d'ipnosi. Forse chi non c'è mai stato non può cogliere quest'aspetto.
Ma i pregi non si fermano mica qui.
La prosa è fulminante, l'umorismo secco e tagliente come una stoccata di fioretto.
E finalmente qualcuno che abbia il coraggio d'infilare un po' d'inglese dove serve, dove tutti lo usiamo tutti i giorni.
Non ci si può non innamorare di Viola nella sua totalità, con pregi e difetti, con le sue stranezze, la sua intensità, la sua romanità trapiantata (e da trapiantato la capisco benissimo).
E poi la prosa ha una sua splendida femminilità. Non in senso sessista, ma nel senso che un uomo non avrebbe mai potuto scrivere questo libro. Non posso indicare né una frase né un tema particolare: è la sensibilità che si percepisce dall'inizio alla fine, praticamente dalla prima all'ultima pagina. Ma anche "sensibilità" non è forse la parola giusta. Non so descrivere meglio questa sensazione, ma chi lo legge credo lo possa capire benissimo.
Mi ha toccato davvero, mi ha fatto ridere e piangere--e pensare, ma tanto.
Meraviglioso.