Questa è una recensione ricca di contrasti. Da un lato mi è piaciuto molto il racconto di Joséphine Albario, delle proteste contro le enclosures, della strumentalizzazione che è stata fatta di Lourdes e delle apparizioni. Anche i riferimenti alle manifestazioni No Tav contemporanee mi sono sembrati calzanti, ricchi di parallelismi sulle modalità di azione e sul sostrato culturale.

D'altro canto ho faticato a individuare la solidità degli argomenti di alcuni passaggi: il riferimento out of context a Giulia Blasi o l'associazione dell'immacolata concezione alla zia di Bernardette perché ha avuto figl* fuori dal matrimonio.

Ad un certo punto si legge "Schatzman [psichiatra americano] si era reso conto che ridicolizzare le esperienze paranormali non impediva loro di manifestarsi". Aggiungerei che lo stesso vale per le esperienze di fede. In alcuni casi si legge di "una sensazione diffusa, tra chi visita la città senza spegnere il senso critico: la nausea". Ridurre i fenomeni religiosi a episodi irrazionali non permette di vederli nella loro complessità.

Forse avrei preferito un saggio di stampo antropologico, non poggiante sugli studi dell'illusionismo.