Libro tradotto di recente, ma in realtà scritto nel '48 e libro d'esordio di Takagi Akimitsu, che ambienta questo romanzo proprio in quegli anni, nel Giappone del dopoguerra: vengono quindi dipinti quartieri distrutti dai bombardamenti, persone disperse nelle Filippine o sotto le bombe atomiche, i bar aperti solo per i membri come il Serpent, la rigida legislazione che ha portato i tatuaggi ad essere da forma d'arte diffusa a fuorilegge. I tocchi noir della storia sono affascinanti, se pensiamo che lo scrittore non sta necessariamente inventando, ma ci sta raccontando quello che sta succedendo davvero intorno a lui.

Ho apprezzato molto l'introduzione storica sul tatuaggio in Giappone e come il romanzo parta proprio da qui, da lontano, quasi fosse un drammatico e non un poliziesco. Ancora di più come abbia unito il tema tatuaggio con un grande mito giapponese, quello di Orochimaru-Jiraiya-Tsunadehime, inserendo oltre l'aspetto storico contemporaneo anche quello tradizionale culturale giapponese. Buon bilanciamento anche tra la parte narrativa e descrittiva.

Ascoltato versione audiolibro, la lettrice Jun Ichikawa tiene sempre un ritmo bilanciato e incalzante, decisamente apprezzato quando lo si ascolta durante la guida.