Reviews

Amadeus by Peter Shaffer

conzj's review against another edition

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4.0

I feel like I'm in high school again, reading deep literature with prominent themes again. I love the foil between Salieri and Mozart and the significance of the title is superb. Who knew you could create such a magnificent piece of work behind the unmistakable middle name of a dead man?

beemini's review against another edition

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5.0

I didn’t read it, but I watched the British National Theatre production made available for free in YouTube. It’s astounding, full of dramatic tension and a full-on attack on the pain of a mediocre artist dismayed by the success of an overwhelming genius. Scalieri, a formerly pious man satisfies with his lot, descends rapidly into ruining Mozart every way he can, but of course the lasting reputation of Mozart’s music tramples Scalieri into the dust, giving him the last laugh. It’s brutal and delicate at the same time, with luscious language tying it all together.

dominil's review against another edition

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4.0

Questo testo teatrale, con due soli atti, con personaggi che per la maggior parte non parlano e con una scenografia studiata per essere il più minimalista possibile, è un piccolo gioiellino poiché riesce benissimo a incantare il lettore e trasportarlo in quell'ambiente pieno di intrighi, invidie e grandiosità tipico della fine del 700.

La storia si muove su due binari, quello del presente, in cui Salieri, il protagonista e narratore, sembra essere tormentato dai sensi di colpa per aver ucciso Mozart trentadue anni prima e, essendo ormai vecchio e desideroso di morire, lo grida incessantemente, e quello del passato, in cui in dieci anni Mozart passa dalle stelle alle stalle a causa della sua estrosità e di vari tranelli architettati quasi alla perfezione, che si anima grazie al racconto di Salieri fatto alle generazioni di posteri, in questo caso la platea.

I personaggi sono deliziosamente caratterizzati, grazie ai brevi e pungenti commenti che il protagonista fa su di loro e grazie all'onestà con cui confessa la propria meschinità e mediocrità.
Questo è il perno di tutta la vicenda: Salieri, che ha sacrificato a Dio ogni piacere terreno in cambio del talento musicale, è surclassato da quel genio ribelle, festaiolo e un po' vizioso che è Mozart e non riesce ad accettarlo.
Dio gli sembra un essere lontano, avverso e indifferente, interessato solo alla prevaricazione, come già si intuiva quando Salieri, descrivendo le modalità in cui compie il patto, fa notare che il dipinto religioso raffigura un Dio con occhi da mercante, avidi, puntigliosi, guardinghi.
In più il realismo è eccezionale, anche se la vicenda non ha fondamenta storiche: Mozart è proprio quello che ho trovato nelle sue lettere alla cugina, amante dei giochi di parole, ingenuo eppure assolutamente conscio del suo talento.
Questo è quello che Salieri odia soprattutto di lui, perché solo loro due capiscono quanto la musica del più giovane sia meravigliosa, mentre tutti gli altri la sdegnano, preferendo quella dell'altro.
Salieri diventerà sempre più famoso mentre Mozart diventa povero e viene abbandonato da tutti, ma questa fama, finalmente raggiunta, non lo soddisferà perché consapevole della sua mediocrità e di quella di chi lo circonda, che non capisce, contrariamente a lui, che è Mozart che resterà per sempre famoso mentre lui verrà dimenticato.

Salieri è un quasi un eroe, che cerca di combattere una forza superiore alla sua, quella di Dio che si incanala in Mozart, visto come una specie di Gesù, e riesce ad avere momentaneamente successo, pur capendo di non poter in realtà gareggiare contro essa.
E' un personaggio che cambia, che è ambiguo e che decide, dopo essersi sempre costretto alla sobrietà, che Dio non merita quel che ha da offrirgli e quindi fa emergere la sua vera natura, il suo desiderio di fama e la sua lussuria.
Ora che ci penso è quasi un Caino tardo settecentesco, che si sente tradito dal suo Dio e cerca di vendicarsi.
L'ho apprezzato molto, forse perché tutti abbiamo avuto un'esperienza simile alla sua, ma soprattutto perché non si tira indietro nelle sue decisioni ed è conscio della propria ubris, che viene punita "solo" con la consapevolezza della sua mancanza di talento.

Mozart è descritto, anche nelle note dell'autore, come piuttosto sgraziato sia come aspetto che come comportamento: molto passionale, vivace, scurrile, senza peli sulla lingua ma profondamente geniale e ingenuo, totalmente inadatto alla vita di corte e, in generale, ad avere una vita normale, tranquilla.
E' l'elemento scatenato che manca alla corte, che manca a Salieri, non sopporta regole, vincoli, desidera solo la naturalezza, la vita reale, le esperienza comuni a tutti per farle assurgere a mito, cosa impensabile in epoca in cui solo la storia dei grandi era importante.

"Cominciò in modo abbastanza semplice: solo una pulsazione nei registri più bassi - fagotti e corni di bassetto - come una fisarmonica arrugginita. Sarebbe stato comico se non fosse stato per la lentezza, che gli dava invece una specie di serenità. E poi d'un tratto, alta alta, si sentì una nota singola dell'oboe. Rimase lì sospesa e inflessibile, penetrandomi tutto, finchè il fiato non riuscì più a sostenerla, e un clarinetto la tolse dalle mie viscere, e la addolcì in una frase di delizia così sublime, che tramai. Non sostenevo più le luci della stanza. Avevo gli occhi annebbiati! Poi la fisarmonica mandò un gemito più forte, subito sovrastata dagli strumenti più alti, i quali emisero un lamento di dolore che prima mi avvolse e quindi mi trapassò da parte a parte. Ah, che dolore! Un dolore come non l'avevo mai conosciuto. Io gridai al mio vecchio, duro Iddio, "Che cosa è questo? ... Che cosa è?!" Ma la fisarmonica continuò, e il dolore mi si insinuò più a fondo nella testa che vibrava, finchè a un tratto non mi misi a correre...
... a precipitarmi dalla porta laterale, giù per le scale, inciampando, finchè non mi trovai in strada, nel freddo della notte, ansimando nel panico. " Che cosa è? Che cosa è questo? Dimmelo Signore! Che cosa è, questo dolore? Che cosa è questo bisogno dentro a quel suono? Per sempre inappagato, e tuttavia tale da appagare colui che lo ascolta, totalmente. E' tuo, questo bisogno? Può essere tuo?..." Debolmente la musica suonava nel salotto, in alto. Debolmente le stelle luccicavano sulla strada deserta. Improvvisamente ebbi paura. Mi sembrò di aver sentito una voce proveniente da Dio... e che questa voce sgorgasse da un creatura la cui voce avevo al pari udito... ed era la voce di un bambino osceno!"

"Capisco! Conosco il mio destino. Ora per la prima volta mi sento vuoto come Adamo si sentì nudo... Questa sera in una locanda in qualche punto di questa città c'è un ridacchiante ragazzino che senza nemmeno posare la sua stecca da biliardo è capace di buttar giù sulla carta degli sgorbi davanti ai quali i miei sforzi più meditati diventano ghirigori senza vita. Grazie, signore! Tu mi hai dato il desiderio di servirTi - che la maggior parte degli uomini non possiede - poi hai fatto sì che questo servizio risultasse vergognoso alle orecchie del servitore. Grazie! Mi hai dato il desiderio di lodarTi - che la maggior parte degli uomini ignora - e poi mi hai reso muto. Grazie tante! Mi hai instillato la percezione dell'Incomparabile - che la maggior parte degli uomini non conosce mai! - e quindi hai fatto in modo che mi sapessi mediocre in eterno. Perché? ... Cosa ho fatto? Fino a oggi ho perseguito la virtù con rigore. Ho tribolato per lunghe ore allo scopo di soccorrere il mio prossimo. Ho lavorato e lavorato sul talento che Tu mi hai concesso. Tu lo sai quanto ho lavorato! Al solo scopo che alla fine, nell'esercizio di quell'arte che sola mi fa capire il mondo, io potessi sentire la Tua voce! E ora la sento... essa pronuncia un nome solo: Mozart! ... Quello sprezzante, presuntuoso, irriverente, infantile Mozart - che non ha mai alzato un mignolo per aiutare un altro! Quel Mozart col suo turpiloquio e con la sua mogliettina che lo sculaccia! Lui hai scelto come Tuo unico tramite! E la mia unica ricompensa - il mio eccelso privilegio - è di essere l'unico uomo al mondo in grado di riconoscere chiaramente la Tua Incarnazione, almeno per adesso! Grazie, e grazie ancora! E sia! Da questo momento siamo nemici, Tu ed io! Questa da Te non l'accetto... mi hai sentito ... Dicono che cono Dio non si scherza. Beh, io ti dico che non si scherza neanche con l'Uomo! ... Non si scherza con me! ... Dicono che lo spirito soffia là dove vuole: beh, io Ti dico, NO! Se non ascolta la virtù è meglio che non soffi affatto! Dio ingiusto... Tu sei il Nemico! Ora io ti nomino... Nemico Eterno! E questo giuro: fino al mio ultimo respiro io Ti ostacolerà sulla terra, al limite delle mie capacità! Ma in fondo a che serve l'uomo se non a dare una lezione a Dio?"

"Nella fucina dell'arte, la bontà non conta niente."

"Ho ascoltato i gatti nel cortile. Cantano tutti Rossini. Si nota una chiara decadenza nei gatti non meno che nei compositori."

"perché voglio mettere insieme un lavoro che parli di persone vere, barone! E voglio ambientarlo in un posto vero! In un boudoir! Che per me è il posto più interessante del mondo! Biancheria intima sparsa sul pavimento... lenzuola ancora calde di un corpo femminile... magari anche un pitale pieno, sotto il letto!"


- "Dovremo andare avanti all'infinito con questi dei e questi eroi?"

"Sono loro che vanno avanti all'infinito... non noi! Loro rappresentano quanto di
eterno noi abbiamo dentro. L'opera esiste per nobilitarci, Mozart... per nobilitare voi e me non
meno che l'Imperatore. E' un'arte che sublima! Che celebra nell'uomo l'eterno, mentre ignora
l'effimero. E nella donna vede la dea, e non la lavandaia."

"Oh, ben detto, sì, ben detto! Proprio così! Io non vi capisco! Ve ne state tutti appollaiati in
cima alle vostre pertiche, e intanto vi si vede il buco del c... Voi degli dei e degli eroi ve
ne fregate! Siate onesti per un momento... tutti quanti... c'è qualcuno di voi che non si trovi
meglio col suo barbiere, piuttosto che con Ercole? O con Orazio? O magari con quelle stupide
Danaidi? O col mio.. col mio 'Mitridate, re del Ponto'! Col mio 'Idomeneo, re di Creta'! Con
tutte quelle anticaglie asfittiche! Con tutta quella noia! Noia, noia, noia! Tutte le opere
serie composte in questo secolo sono noiose! Ma guardiamoci! Quattro bocche spalancate. Che
quartetto ideale. Avrei una voglia di comporlo... di cogliere questo preciso secondo, con voi
così come siete adesso! Con Herr Ciambellano che pensa 'Com'è impertinente questo Mozart. Lo vado
subito a dire all?imperatore!' Con Herr Prefekt che pensa 'Com'è ignorante questo Mozart. Vuole
abbassare l'opera con la sua volgarità!' Con il Maestro Compositore di Corte che pensa 'Com'è
tedesco questo Mozart. Che ne sa lui di musica?' E intanto Mozart in mezzo che pensa 'Io sono un
bravo ragazzo. Perché mi disapprovano tutti?' Ecco perché è importante l'opera, barone. Perché è
più vera di qualunque commedia! Se un commediografo volesse rappresentare questo secondo
preciso, tutti questi pensieri sarebbe costretti a metterli giù uno dopo l'altro. Invece il
compositore li può mettere giù tutti insieme... e farceli sentire lo stesso, uno per uno. Che
congegno straordinario... un quartetto vocale! Io vi dico che voglio comporre un finale che duri
mezz'ora! Un quartetto che diventa un quintetto che diventa un sestetto. Sempre di più,
continuando ad allargarsi... e poi tutti insieme, creando un suono completamente nuovo!...
Scommetto che è così che Dio sente il mondo. Milioni di suoni che salgono tutti insieme e si
mescolano nel Suo orecchio fino a diventare una musica interminabile, inimmaginabile per noi!
Ecco il nostro compito! Questo è il compito nostro, di noi compositori: di unire insieme la
mente di lui e di lui e di lui e di lei e di lei - i pensieri delle cameriere e die Maestri
Compositori di Corte - e di trasformare il pubblico... in Dio."-

"La sena era la notte in un giardino d'estate. stelle come capocchie di spillo luccicavano dall'altro su tremanti casette stive. Cospiratori scivolavano dietro siepi di cartone. Vidi una donna vestita con gli abiti della sua cameriera ascoltare il merito che le rivolgeva le prima parole affettuose da anni, solo perché l'aveva scambiata per un'altra. Si sarebbe potuto cogliere un momento più autentico? E come, se non con una rete di puro artifizio?"

"Provavo quella pietà che Dio non potrà mai provare. Avevo logorato il flauto di Dio. E Dio aveva continuato a soffiarci dentro, come fa Lui, a tutta forza. Il flauto si era spaccato nella bocca della Sua insaziabile necessità."

"E lentamente compresi la natura della punizione divina. Che cosa avevo chiesto in quella chiesa, da ragazzo? Non avevo chiesto la fama? ... Ebbene, ora l'avevo! Sarei diventato - semplicemente - il musicista più famoso d'Europa! ... Sarei stato murato vivo nella fama! ...Imbalsamato nella fama! Seppellito nella fama! ... Imbalsamato nella fama... ma per opere che sapevo prive di qualunque valore! ... Questa era la mia condanna. Dovevo sopportare per trent'anni di sentirmi definire 'distinto' da persone incapaci di distinguere! La mia musica era morta, e io lo sapevo mentre la scrivevo; intanto però quelli avevano gli occhi pieni di lacrime e le gole rauche a forza di acclamazioni! E da ultimo - dopo avermi strofinato il naso sulla fama fino a farmi venire il voltastomaco - ricevimenti, premi, medaglie al merito civico, catene d'oro - ecco senza preavviso il Suo capolavoro. Il silenzio! La musica di Mozart sarebbe risuonata dappertutto ... e la mia in nessun punto della terra. Dovevo sopravvivere fino ad assistere alla mia stessa estinzione!"

"Amici cari. Io sono nato come un paio d'orecchie e nient'altro. Solo ascoltando la musica ho saputo che Dio esiste. Solo componendo musica ho saputo di poterLo adorare... dappertutto intorno a me gli uomini cercano la libertà per l'umanità. Io ho cercato solo la schiavitù per me stesso. Essere posseduto... comandato... prosciugato da un Assoluto . Questo mi è stato negato, e con questo, qualunque significato. Ora sto per diventate un fantasma anch'io. Quando voi verrete qui su questa terra a vostra volta, io sarò fra le ombre. E quando sentirete il terribile morso dei vostri fallimenti... e udrete gli scherni di un Dio indifferente e irraggiungibile... io sussurrerò a voi il mio nome: 'Antonio Salieri: Santo Patrono dei Mediocri!' E dagli abissi della vostra mediocrità potrete pregare a me. E io vi perdonerò. Vi saluto."

aritacb's review against another edition

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medium-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? N/A
  • Loveable characters? N/A
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? No

2.0

beansiebeast's review against another edition

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emotional reflective fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

kirtreads's review against another edition

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I’m just going to watch the movie

forcehearts's review against another edition

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funny medium-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? No
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

panamarenka's review against another edition

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emotional inspiring sad fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? N/A
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? N/A
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.75

lukija's review against another edition

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3.0

Salierin kunnianhimo ja missio säveltää Jumalan armosta kääntyy häntä vastaan, kun röyhkeä sikaileva Mozart saapuu hoviin. Mozart on lahjakas, mutta heikko ylläpitämään sosiaalisia suhteita. Salierin juonii Mozartin köyhyyden ja hulluuden kuilun reunalle ja sen yli. / Tekstissä oli minun makuuni liikaa suoraa puhuttelua yleisölle.

sfletcher26's review

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3.0

I saw the film many years ago and remember enjoying it. this though is my first reading of the play. It's a good play but the dialogue is just too anachronistic and distracting.