This was very well done. The inner struggle the main character faces as she refuses to accept her daughter's queer identity, trying desperately to get her to adhere to societies expectations all while facing her own mortality and future made for a very emotional read. 

The author has done a great job of laying the main characters trains of thought out on the page and having us understand this woman's battle with her own emotions. 

A really enjoyable, short read for anyone looking for a good queer novella! 

Wow this was a raw story that a lot of people in the lgbtq+ community can relate to while reading. The mother was so annoying and hypocritical.

The whole time that she was reflecting towards the end of the book with the nursing home and her inner homophobia we never got to see her challenge her hypocrisy. Which, I guess makes the story more raw in a sense but still would be interested to see.

I did like the stories comment on being elderly and what happens in society when someone no longer has a purpose.

The scene when the reporters came to interview Jen was a good moment that showed how she was seen as disposable since she could not give what they wanted from her. Another moment in the book was towards the end when Jen is in the last nursing home and how the carer says they're all just going to die there always.

I think this book also discusses well how care taking is a commodity in society and that due to capitalism people who need care do not get the proper care they need.

Questa lettura è difficile, non per la scrittura in sé ma per la voce narrante che può risultare sgradevole e irritante.
La protagonista è una madre che non accetta l'omosessualità di sua figlia e la relazione che ormai ha da 7 anni con un'altra donna. Il suo punto di vista è claustrofobico, rabbioso e ignorante.
Nonostante tutto, non sono riuscita a odiare la narratrice fino in fondo, per lo più mi ha fatto pena. È una donna che non capisce cosa provi la figlia e nemmeno ci prova perché nella società in cui è cresciuta non bisogna provare a mettersi nei panni degli altri, bisogna pensare a se stessi e a eccellere a qualsiasi costo.
La protagonista più che odiare sua figlia e le sue "scelte di vita" ha chiaramente il terrore che finisca sola ed emarginata dalla società e lo si vede benissimo dal modo in cui tratta Jen, una paziente della casa di cura dove lavora, che non si è mai sposata né ha avuto figli e quindi viene completamente abbandonata dalla società e trattata dal sistema sanitario come un fardello. Visto che in Corea del Sud il matrimonio omosessuale non è riconosciuto, la narratrice teme palesemente che sua figlia invecchi sola e senza il supporto di nessuno.
Non è assolutamente una scusante per il comportamento e le parole della protagonista, ma quantomeno li rendono comprensibili da un punto di vista psicologico. 
Nella sua voce arrabbiata, confusa e tradita io ci ho letto soprattutto il dolore di una vita a piegarsi, a lottare per qualche diritto e a mordersi la lingua per non venire esclusa o punita dalla Collettività. Voleva vivere tramite sua figlia un riscatto - laurea, lavoro ben pagato all'Università, matrimonio di successo e figli - che non è avvenuto. 
Si percepisce tutto il gap generazionale: sua figlia lotta per le ingiustizie, parla apertamente dei problemi, li affronta a muso duro, e non nasconde la sua sessualità, non si vergogna. Sua madre invece è il prodotto di un'epoca più tradizionale, severa, che l'ha fatta soffrire e danneggiata e ancora non riesce a lasciarla libera. 
Tuttavia, secondo me sul finale cominciamo a vedere uno spiraglio di cambiamento: la ribellione in clinica, qualche dialogo aperto con la compagna della figlia, l'ammissione che forse un giorno si abituerà all'omosessualità delle due.
Perciò ho apprezzato tantissimo questa lettura, per il modo in cui mi ha fatto calare nella mente di un personaggio che nella vita vera probabilmente detesterei, ma per cui qui ho provato soprattutto pena.

Concerning My Daughter by Kim Hye-Jin is a story told from the prospective of the unnamed mother. Her daughter, Green, and her girlfriend, Lane, move in with her as she struggles to understand their non-traditional life compared to that which she had with her late husband. She voices her fears that without a husband or children, her daughter will one day end up alone, just as the woman who she is the carer of, living with dementia, is. 

It is a interesting and complex character story of a mother and daughter and their struggles to understand each other across the generational divide.  

i am emotionally floored. this hyper realistic novel, told through stream of consciousness presents issues of intergenerational conflict, aging, and what makes a family in a stark narrative which delivers the strongest emotional whiplash. probably the most meaningful book i’ve read in a while. 

This absolutely ripped my heart out in just 150 pages - first book that's made me cry in 2023 👌

A great read. It reminded me of the stories my mom used to tell me from when she worked at a hospice back home. The way end-of-life care is commodified and seen as an arnous task is so real. Patients are often looked as nothing more than "things", which is heartbreaking.

The parallels between the MOM and Daughter were so well done and expressed. I liked the fact that the Mom was honest at the end and said that she might not understand Lane's and her daughter's way of life, but at least she began to acknowledge what they had together which is a great step in combating her own inner h*m*phobia.